Elettrodomestici mangiasoldi in salotto: la classifica dei peggiori per i consumi di energia | il semplice cambio di abitudine che può alleggerire la bolletta
Bollette-Notizialocale.it (Fonte:Freepik)
Climatizzatore acceso per ore, maxi TV sempre in stand-by, console e modem che non dormono mai: il salotto, nato per il relax, è diventato il cuore nascosto dei consumi di casa, ma basta un cambio di abitudine per trasformarlo da “mangiasoldi” a stanza alleata del risparmio.
Nel 2025 le analisi sui consumi domestici confermano che una fetta importante dei kWh che paghiamo in bolletta non arriva solo da cucina e lavanderia, ma anche da quella stanza in cui passiamo le nostre serate: il soggiorno. Qui si concentrano elettrodomestici energivori in salotto come climatizzatori, schermi sempre più grandi, impianti audio, console, decoder e modem Wi-Fi che restano collegati alla presa notte e giorno. Secondo le guide più recenti sui consumi degli elettrodomestici, dispositivi come climatizzatori, forni elettrici, frigoriferi e asciugatrici guidano la classifica generale per kWh annui, ma in salotto è il mix di comfort e cattive abitudini a fare davvero la differenza.
Nello stesso tempo, i dati ufficiali sull’efficienza energetica degli elettrodomestici e le nuove etichette europee ricordano che scegliere la classe giusta e usare in modo consapevole questi apparecchi può tagliare i consumi fino a oltre la metà rispetto ai modelli più vecchi. La sfida, però, non è solo cosa compriamo, ma come lo usiamo: temperatura del climatizzatore impostata troppo bassa o troppo alta, TV e console lasciate in stand-by, modem e decoder che non si spengono mai diventano una tassa fissa sulla bolletta di fine mese.
Dal climatizzatore alla maxi TV: chi sono i veri mangiasoldi del salotto
Se guardiamo alla classifica 2025 dei consumi degli elettrodomestici e la applichiamo al salotto, il primo nome sul podio è quasi sempre lo stesso: il climatizzatore o la pompa di calore installata nella zona living. Un apparecchio usato per raffrescare d’estate e riscaldare d’inverno può arrivare a consumare, in un anno, tra 450 e 700 kWh, a seconda della potenza, della classe energetica e di quante ore resta acceso ogni giorno. Impostare il telecomando a 22 °C in piena estate o a 25 °C d’inverno, lasciando il sistema acceso a lungo, significa moltiplicare i costi, mentre pochi gradi di differenza e l’uso del timer possono ridurre in modo concreto l’impatto in bolletta.
Subito dopo, tra gli elettrodomestici che consumano di più in soggiorno, troviamo l’accoppiata schermo + intrattenimento: televisori di grandi dimensioni, spesso in 4K, collegati a console di nuova generazione, box per lo streaming, soundbar e impianti audio. Le TV moderne di fascia media possono assorbire in un anno tra i 100 e i 150 kWh, ma il dato esplode se lo schermo resta acceso molte ore ogni giorno e viene lasciato poi in stand-by per il resto del tempo: alcune analisi mostrano che una TV usata per poche ore, ma mai spenta del tutto, può sprecare in stand-by fino a quasi metà dell’energia necessaria al suo funzionamento reale. Le console, dal canto loro, hanno potenze che vanno in genere da qualche decina a oltre cento watt durante il gioco, e con due o tre ore di utilizzo quotidiano, più un lungo stand-by, possono arrivare a consumare fra 50 e oltre 200 kWh l’anno, soprattutto quando vengono usate anche per film e streaming. A questi numeri va sempre aggiunto il consumo del monitor o della TV a cui sono collegate.

Stand-by e prese smart: il semplice gesto serale che alleggerisce la bolletta
C’è poi un protagonista spesso sottovalutato nei consumi del salotto: il modem/router Wi-Fi, insieme a decoder, set-top-box, smart speaker e piccoli alimentatori sempre collegati alla presa. Un router domestico medio consuma fra 5 e 15 watt all’ora; tradotto su 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno, significa decine di kWh che scorrono continuamente, anche quando nessuno è collegato alla rete. Alcune stime, che analizzano il peso dei consumi in stand-by sui consumi totali, indicano che solo il modem, acceso 24 ore su 24, può pesare per circa 90 kWh l’anno, mentre l’insieme dei dispositivi lasciati “pronti ma non in uso” raggiunge diverse centinaia di kWh in una famiglia tipo. In altre parole, una fetta della bolletta è bruciata dalla corrente che alimenta lucine e led, non dal tempo che passiamo effettivamente a guardare un film o giocare.
È qui che entra in gioco il cambio di abitudine più semplice e sottovalutato: spegnere davvero il salotto, ogni sera. Collegare TV, console, decoder e impianto audio a una ciabatta con interruttore, o a una presa smart programmabile, consente di staccare con un solo gesto l’intera “catena” di apparecchi energivori in stand-by. Farlo in modo sistematico – ad esempio prima di andare a dormire o quando si esce per molte ore – permette di salvare decine di kWh ogni anno: agli attuali prezzi medi dell’energia, questo può tradursi in decine di euro risparmiati solo eliminando il cosiddetto consumo fantasma, quello che paghiamo senza accorgercene. Se al gesto della ciabatta si aggiunge l’abitudine di impostare il climatizzatore con una differenza massima di 5 °C rispetto all’esterno, di ridurre leggermente la luminosità dello schermo e di usare le modalità Eco dove presenti, il salotto smette di essere il “mangiasoldi” di casa e diventa il primo terreno concreto su cui intervenire per alleggerire la bolletta mese dopo mese.
