Auto più rubata in Italia, c’è un modello che piace tantissimo ai ladri: in 3 minuti non te la ritrovi più sotto casa

Auto più rubata in Italia, c’è un modello che piace tantissimo ai ladri: in 3 minuti non te la ritrovi più sotto casa

Auto rubate-notizialocale.it (Fonte:Freepik)

In Italia il fenomeno dei furti d’auto continua ad aumentare e i dati più recenti mostrano che alcuni marchi come Fiat, Toyota e Volkswagen sono oggi tra i bersagli preferiti dei ladri, con modelli capaci di sparire in pochi minuti.

Il mercato illegale dei ricambi e la crescente facilità con cui le bande organizzate neutralizzano i sistemi di sicurezza hanno riportato al centro dell’attenzione modelli molto diffusi, scelti per la loro enorme presenza sulle strade italiane. Tra questi emergono in particolare le city car e i crossover, con la Fiat Panda che si conferma la vettura più rubata in Italia, seguita dalla Fiat 500, dalla Toyota Yaris e da modelli molto popolari del gruppo Volkswagen. Per i criminali rappresentano un bottino sicuro, facile da piazzare e con componenti richiesti sul mercato parallelo.

A sorprendere è soprattutto la rapidità con cui i furti vengono portati a termine: i tecnici del settore spiegano che una Panda o una Yaris può sparire in meno di tre minuti, seguite a breve distanza da modelli come Fiat 500 e Volkswagen Golf. Ciò accade perché si tratta di vetture leggere, diffuse e dotate di sistemi che i ladri hanno imparato a ingannare con strumenti sempre più sofisticati, al punto che bastano davvero pochi istanti per non trovarle più sotto casa.

Perché proprio questi marchi finiscono nel mirino dei ladri

La predominanza di marchi come Fiat, Toyota e Volkswagen nella classifica delle auto più rubate non è casuale, ma rispecchia un insieme di fattori che rendono questi modelli estremamente appetibili per il mercato illecito. La Fiat Panda, per esempio, è da anni il veicolo più diffuso del Paese: ciò significa ricambi molto richiesti, facilità di smontaggio e grande possibilità di rivendere parti compatibili. Lo stesso discorso vale per la Toyota Yaris, sempre più presente nelle alimentazioni ibride e perciò particolarmente interessante per le componenti tecnologiche che contiene. Per molte bande specializzate è sufficiente sfruttare strumenti elettronici capaci di aggirare la chiusura centralizzata e avviare il motore senza lasciare segni di effrazione.

Anche i modelli del gruppo Volkswagen, come la Golf e la Polo, risultano frequentemente presi di mira perché molto richiesti sia in Italia sia nei Paesi dell’Est, dove finiscono smontati o reimmatricolati. Gli esperti spiegano che la combinazione tra diffusione massiccia e alto valore dei pezzi di ricambio rende questi marchi tra i più ricercati dai malintenzionati. È un fenomeno che continua a crescere e che dimostra come i ladri puntino soprattutto a ciò che garantisce un guadagno immediato, sfruttando tecniche veloci e ormai difficili da contrastare con le sole dotazioni di serie.

Auto-Notizialocale.it (Fonte:Freepik)

Il dettaglio che facilita i furti e che molti proprietari ignorano

La routine quotidiana resta uno degli elementi più sfruttati dai ladri. Auto come Panda, 500, Yaris o Golf vengono spesso parcheggiate sotto casa, vicino a scuole o uffici, sempre negli stessi punti e per periodi brevi. Questo permette ai criminali di osservare orari, abitudini e momenti di distrazione. Secondo gli analisti, sono proprio quei tre minuti in cui l’auto rimane incustodita a diventare decisivi per il furto: un lasso di tempo che i gruppi organizzati conoscono bene e sfruttano con precisione chirurgica, spesso intervenendo nelle prime ore del mattino o nelle fasce serali con minor passaggio di persone.

Molti proprietari ritengono che l’antifurto originale del veicolo sia un deterrente sufficiente, ma gli investigatori avvertono che le tecniche impiegate dai ladri si sono evolute più rapidamente della tecnologia montata sui modelli più rubati. Ecco perché vetture come Fiat Panda, Toyota Yaris o Volkswagen Golf continuano a scomparire con una frequenza allarmante, nonostante optional e accessori dedicati alla sicurezza. Per gli esperti la prevenzione richiede ormai un approccio più attento, perché i sistemi tradizionali non bastano più a fermare bande in grado di smontare un’auto o clonarne la chiave in tempi inferiori a quelli necessari per una semplice commissione.