Tivoli, i percettori dell’Assegno d’Inclusione al lavoro per il verde pubblico: rinnovato il progetto da 40 mila euro

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Via Tiburtina Tivoli - NotiziaLocale

A Tivoli il sostegno economico dell’Assegno d’Inclusione si trasforma in lavoro concreto per la città: i beneficiari vengono impiegati nella manutenzione del verde pubblico grazie a un progetto rinnovato dal Comune in collaborazione con l’associazione “ODV Congeav”, finanziato con 40 mila euro.

Nel territorio tiburtino i percettori dell’Assegno d’Inclusione non restano fermi: vengono coinvolti in Progetti Utili alla Collettività, attività che uniscono inclusione sociale e cura degli spazi comuni. Il Comune ha infatti deciso di confermare anche per il prossimo anno la collaborazione con l’associazione “ODV Congeav”, realtà attiva nella tutela ambientale, che coordinerà il lavoro di una squadra di beneficiari impegnati nella pulizia, nel decoro e nella manutenzione del verde pubblico a Tivoli. Un modo per dare continuità a un’esperienza sperimentata nel 2024 e giudicata positiva dall’amministrazione e dai servizi sociali.

Alla base dell’iniziativa c’è la volontà di trasformare un sussidio economico in un’occasione di partecipazione alla vita della comunità, in linea con lo spirito dei PUC. L’accordo, formalizzato con una nuova determina comunale, prevede che per dodici mesi un gruppo di percettori dell’Assegno d’Inclusione venga coinvolto in attività pratiche sul territorio, dal taglio dell’erba alla pulizia di aiuole e aree verdi. In questo modo il sostegno pubblico non si limita al contributo mensile, ma diventa un percorso di responsabilizzazione per i cittadini più fragili, che sono chiamati a restituire sotto forma di lavoro il beneficio ricevuto e a contribuire in prima persona alla qualità dell’ambiente urbano.

Come funziona il progetto “Inclusione per Tivoli” e cosa prevede l’accordo

Il cuore dell’iniziativa è il progetto denominato “Inclusione per Tivoli”, approvato con la determina numero 3520 firmata dalla dirigente ai Servizi sociali Maria Teresa Desideri. L’atto stabilisce che per un anno l’ente destinerà fino a 40 mila euro al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate dall’associazione, chiamata a gestire e affiancare i beneficiari in tutte le fasi delle attività. Il progetto è rivolto a un numero massimo di dieci partecipanti ai PUC, selezionati tra i percettori dell’Assegno d’Inclusione e del Supporto Formazione e Lavoro, che verranno assegnati ai diversi interventi sul territorio in base alle esigenze operative e alle loro condizioni personali.

L’accordo con la “ODV Congeav” fa seguito a una prima sperimentazione avviata nel 2024, durante la quale la collaborazione tra l’associazione e il Comune aveva consentito di intervenire su diverse aree verdi migliorando il decoro urbano. La nuova determina rinnova e rafforza questo percorso, mettendo nero su bianco tempi, costi e obiettivi. Il compito principale dei partecipanti sarà svolgere lavori di manutenzione del verde in tutto il territorio comunale: taglio dell’erba, pulizia delle scarpate, cura di aiuole e giardini, piccoli interventi di sistemazione degli spazi pubblici. Le attività rientrano pienamente nella logica dei Progetti Utili alla Collettività, che prevedono un impegno concreto del beneficiario in favore della comunità in cambio del sostegno economico ricevuto.

Parco-Pexels

Dall’assegno al lavoro sul campo: perché i PUC cambiano la vita in città

Il progetto di Tivoli mostra in modo concreto come l’Assegno d’Inclusione, entrato in vigore dal primo gennaio 2024 al posto del Reddito di Cittadinanza, possa diventare uno strumento non solo di aiuto economico ma anche di partecipazione attiva. Attraverso i PUC il sostegno pubblico viene legato a un impegno diretto dei beneficiari sul territorio, favorendo l’inclusione e contrastando l’isolamento che spesso accompagna le situazioni di fragilità. Nel caso della manutenzione del verde, il risultato è doppio: da un lato chi percepisce l’assegno acquisisce competenze, orari, responsabilità e contatti con una realtà associativa strutturata; dall’altro la città beneficia di un servizio aggiuntivo che incide sulla qualità della vita quotidiana di residenti e visitatori.

La cura degli spazi verdi, infatti, non è solo una questione estetica: riguarda la sicurezza delle aree pubbliche, il decoro dei quartieri, la fruibilità di parchi e giardini, il rispetto dell’ambiente. L’impiego dei percettori dell’Assegno d’Inclusione in queste attività manda un messaggio chiaro: il sostegno sociale può essere accompagnato da percorsi di restituzione e responsabilità collettiva, capaci di far sentire le persone di nuovo utili e parte della comunità. La presenza dei lavoratori sul territorio contribuisce anche a creare un rapporto più diretto tra cittadino e istituzioni, perché rende visibile l’uso concreto delle risorse pubbliche, spesso percepite come astratte.

Il progetto “Inclusione per Tivoli” evidenzia inoltre un cambio di passo nel modo di intendere il welfare locale: non più solo erogazione di contributi, ma costruzione di percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, in cui la collaborazione con il mondo del volontariato diventa decisiva. L’associazione “ODV Congeav”, con la sua esperienza nel settore ambientale, rappresenta un punto di riferimento per organizzare i turni, accompagnare i partecipanti e garantire che gli interventi rispondano alle reali necessità del territorio. Per i beneficiari si tratta di un’occasione per uscire di casa, sperimentarsi in un contesto di gruppo, misurarsi con compiti concreti e, in alcuni casi, prepararsi a future opportunità lavorative.

In prospettiva, esperienze come quella di Tivoli possono diventare un modello per altri Comuni che vogliono utilizzare i PUC non solo per adempiere a un obbligo normativo, ma per costruire progetti realmente utili alla collettività. Un verde pubblico curato, pulito e vissuto è uno degli indicatori più immediati della qualità urbana, e il fatto che a occuparsene siano proprio i cittadini in condizioni di fragilità economica mostra come inclusione sociale e rigenerazione degli spazi possano procedere insieme. L’auspicio, per l’amministrazione e per l’associazione coinvolta, è che i 40 mila euro stanziati e i dodici mesi di attività non restino un episodio isolato, ma rappresentino un passo stabile verso una città più curata e più attenta a chi rischia di restare indietro.