“Andavo solo a 80km/h” “Non ci interessa, sono 2170€ di multa”: il nuovo codice della strada non perdona | Le multe sono pesantissime
Sirene della polizia (pexels)
Il nuovo Codice della Strada ha introdotto sanzioni molto più severe per chi supera i limiti di velocità, e l’episodio di un automobilista multato per 2.170 euro dopo aver percorso una strada urbana a 80 km/h lo dimostra con estrema chiarezza.
L’inasprimento delle regole nasce dalla necessità di ridurre gli incidenti e di proteggere pedoni, ciclisti e utenti vulnerabili nelle città. Per questo motivo, gli eccessi di velocità nelle zone a 30 km/h vengono considerati tra le infrazioni più gravi dell’intero sistema sanzionatorio. La nuova normativa non lascia spazio a interpretazioni personali o giustificazioni: ciò che conta è il dato rilevato dall’autovelox o dalla pattuglia, e ogni superamento significativo del limite produce conseguenze immediate e pesantissime.
Molti automobilisti sottovalutano questo aspetto, convinti che qualche chilometro orario in più non faccia realmente la differenza. Ma episodi come quello raccontato dimostrano che la percezione del conducente e il valore oggettivo dell’infrazione sono due cose completamente diverse. È proprio nel cuore del caso che emerge il cambiamento introdotto dal nuovo Codice.
Il caso centrale: 80 km/h in una zona a 30 e una multa da 2.170 euro
Il fatto è avvenuto in un tratto urbano regolato dal limite dei 30 km/h. Un automobilista è stato fermato dopo essere stato rilevato a 80 km/h, cioè 50 km/h oltre il limite massimo consentito. Alla contestazione, il conducente avrebbe risposto: “Andavo solo a 80 km/h”. Una frase che, secondo gli agenti, non può avere alcun peso di fronte alla rilevazione strumentale.
La normativa aggiornata è infatti molto chiara: superare il limite di oltre 40 km/h fa scattare la fascia sanzionatoria più alta. In questo caso, l’importo previsto va da oltre 1.000 euro fino a superare i 2.000 euro, con cifre che aumentano ulteriormente se l’infrazione avviene in ambito urbano, in orario notturno o in aree caratterizzate da traffico pedonale intenso. La multa comminata, pari a 2.170 euro, rientra perfettamente nelle nuove soglie applicabili.
Oltre alla sanzione economica, la legge prevede altre conseguenze: la decurtazione di 10 punti dalla patente e la sospensione da uno a tre mesi, che può essere estesa in caso di recidiva. Si tratta quindi di un pacchetto di misure complessive che colpiscono duramente chi mette a rischio la sicurezza stradale.

Perché il nuovo Codice non perdona gli eccessi nelle zone a 30 km/h
La ratio delle nuove regole è legata ai numeri sugli incidenti in città. Le ricerche evidenziano che un impatto a velocità superiori ai 50 km/h può essere fatale con altissima probabilità, anche in caso di urto con un pedone o un ciclista. Ecco perché le zone a 30 km/h sono diventate punti sensibili, dove l’eccesso di velocità viene trattato al pari delle infrazioni più pericolose.
I controlli sono stati potenziati e i nuovi dispositivi automatici permettono di rilevare la velocità con grande precisione. Il legislatore ha scelto una linea durissima: chi supera i limiti di oltre 40 km/h rappresenta un rischio immediato, e per questo viene sanzionato senza sconti. L’obiettivo è modificare le abitudini di guida e ridurre drasticamente i comportamenti che generano situazioni di pericolo.
Cosa significa tutto questo per gli automobilisti
L’episodio della multa da 2.170 euro non è un caso isolato, ma un segnale del nuovo equilibrio normativo. Ogni conducente deve sapere che nelle zone a 30 km/h i margini di tolleranza sono praticamente nulli. Un eccesso significativo comporta sanzioni economiche molto alte, sospensione della patente e perdita di punti, un impatto che può cambiare radicalmente la vita lavorativa e personale di chi guida.
Il messaggio è semplice: con il nuovo Codice della Strada non basta “sentirsi prudenti”. Conta ciò che dicono i numeri e gli strumenti di rilevazione. E quando l’eccesso di velocità supera la soglia critica, le multe diventano davvero pesantissime, come dimostra questo episodio destinato a diventare un monito per molti automobilisti.
