Roma, condomìni in allerta per ascensori bloccati a ripetizione: famiglie intrappolate nei palazzi popolari | il pezzo da poche decine di euro che nessuno sostituisce

Roma dall'alto (pexels)

Roma dall'alto (pexels)

Nei palazzi popolari di Roma l’allarme ascensori continua a crescere: guasti ripetuti, famiglie bloccate ai piani e interventi che non arrivano, mentre emerge un dettaglio sconcertante che accomuna molti casi, un pezzo da poche decine di euro che nessuno sembra voler sostituire.

La scena si ripete in diversi quartieri della Capitale, dove gli ascensori dei condomìni popolari si fermano all’improvviso, lasciando anziani e genitori con passeggini impossibilitati a scendere o risalire. Una situazione che i residenti definiscono ormai quotidiana, aggravata dal fatto che le segnalazioni partono puntuali, ma le riparazioni tardano a essere effettuate. Le famiglie raccontano che il blocco dell’impianto può durare ore, talvolta giorni, trasformando una semplice salita in casa in un ostacolo quasi insormontabile.

Alla base dei guasti ci sarebbe spesso lo stesso componente, un elemento del sistema elettrico noto ai tecnici ma praticamente sconosciuto agli inquilini. La scoperta ha lasciato molti residenti increduli: si tratta di un pezzo dal costo di poche decine di euro, che però rappresenta un punto debole in ascensori ormai datati. Quando questo elemento si usura o si brucia, l’intero impianto si blocca. I condomìni attendono le manutenzioni, ma le ditte incaricate parlano di ritardi, forniture limitate e interventi da programmare su più edifici contemporaneamente.

La quotidianità nei palazzi popolari e la paura di restare bloccati

Nei quartieri popolari coinvolti, la paura non riguarda solo il disagio, ma anche la sicurezza. Genitori con figli piccoli raccontano momenti di grande tensione quando, premendo il pulsante dell’ascensore, le porte restano chiuse e l’apparecchio non risponde. Anche gli anziani, che vivono ai piani alti e che dipendono dall’impianto per ogni spostamento, temono che ogni corsa possa trasformarsi in un nuovo blocco. Le storie che circolano parlano di persone rimaste intrappolate per diversi minuti, costrette ad attendere l’arrivo dei vicini o dei tecnici.

Il problema è amplificato dal fatto che molti edifici hanno impianti installati decenni fa, con componenti ormai fuori produzione o difficili da reperire. Nelle assemblee condominiali gli amministratori spiegano che, per evitare continui guasti, servirebbero interventi più profondi, ma i fondi a disposizione non sono sufficienti. Nel frattempo gli ascensori continuano a fermarsi, lasciando le famiglie in uno stato di costante incertezza. La sensazione, dicono i residenti, è di vivere in palazzi dove ogni giorno bisogna sperare che l’impianto funzioni abbastanza a lungo da garantire una parvenza di normalità.

Ascensore (pexels)
Ascensore (pexels)

Il pezzo da poche decine di euro che ferma tutto e il nodo che nessuno risolve

La ricorrenza dello stesso guasto ha acceso l’attenzione dei condomìni: il componente incriminato, un semplice elemento di sicurezza che controlla l’alimentazione dell’impianto, si deteriora rapidamente. Le ditte di manutenzione spiegano che, pur essendo economico, la sostituzione richiede comunque un tecnico specializzato e l’apertura dell’intero vano, motivo per cui gli interventi finiscono spesso in lista d’attesa. Ma per i residenti il paradosso resta: un pezzo che costa quanto una modesta spesa al supermercato può lasciare bloccate intere palazzine per giorni.

In più, il rimbalzo di responsabilità rallenta ulteriormente le riparazioni. Gli amministratori chiedono alle ditte di intervenire con urgenza, le ditte rispondono parlando di carichi elevati e personale insufficiente, mentre gli abitanti continuano a convivere con porte sbarrate, rampe infinite di scale e la paura di rimanere intrappolati. C’è chi sostiene che una manutenzione preventiva più puntuale eviterebbe l’escalation dei guasti, ma finora il problema sembra destinato a ripetersi. E nei palazzi popolari della Capitale, dove ogni giorno qualcuno resta bloccato ai piani o vede l’ascensore fermarsi a metà corsa, quel piccolo pezzo da poche decine di euro continua a essere il simbolo di una macchina che non si riesce mai davvero a rimettere in moto.