Vitamina C, ma è vero che nelle arance ce n’è tantissima? I nutrizionisti raccontano la verità

Vitamina C, ma è vero che nelle arance ce n’è tantissima? I nutrizionisti raccontano la verità

Vitamina C-Notizialocale.it (Fonte:Pexels)

Le arance sono da sempre considerate la fonte per eccellenza di vitamina C, ma i dati nutrizionali raccontano una realtà molto diversa da quella che immaginiamo.

Quando si parla di vitamina C, l’associazione è immediata: arance, spremute e agrumi. È un’idea talmente radicata che per molti le arance rappresentano il simbolo assoluto della vitamina C, soprattutto nei mesi invernali. Ma se si guarda con attenzione ai valori nutrizionali reali, emerge una verità sorprendente che ribalta questa convinzione diffusa.

Le arance contengono effettivamente vitamina C, ma non ne sono affatto la fonte più ricca. Anzi, esistono numerosi alimenti, anche di uso quotidiano, che ne apportano quantità superiori. La fama delle arance nasce più da fattori culturali e storici che da un reale primato nutrizionale.

Quanta vitamina C c’è davvero nelle arance e perché il mito resiste

Dal punto di vista nutrizionale, 100 grammi di arancia apportano in media circa 50 milligrammi di vitamina C. Si tratta di una quantità rispettabile, che copre una buona parte del fabbisogno giornaliero di un adulto, ma non è affatto eccezionale se confrontata con altri alimenti.

Il motivo per cui le arance sono diventate il simbolo della vitamina C è legato soprattutto alla loro diffusione, stagionalità e facilità di consumo. Nei mesi freddi, quando storicamente frutta e verdura fresche erano meno disponibili, le arance rappresentavano una delle poche fonti accessibili di questa vitamina. Da qui è nata l’idea che fossero insostituibili.

In realtà, se si guardano le tabelle nutrizionali, si scopre che alimenti come kiwi, fragole, peperoni, broccoli e persino il prezzemolo contengono molta più vitamina C delle arance. Alcuni di questi superano anche di due o tre volte il contenuto dell’agrume più famoso.

Gli alimenti che battono le arance (e che quasi nessuno considera)

Uno degli esempi più sorprendenti è il peperone rosso, che può arrivare a fornire oltre 150 milligrammi di vitamina C per 100 grammi. Anche il kiwi si posiziona molto più in alto rispetto all’arancia, con valori che oscillano tra i 90 e i 100 milligrammi. Le fragole, spesso considerate solo un frutto “goloso”, ne apportano circa 60 milligrammi.

Ancora più sorprendente è il caso di alcune verdure. I broccoli e i cavoli, soprattutto se consumati crudi o poco cotti, sono ottime fonti di vitamina C. Il prezzemolo fresco, poi, ne contiene quantità elevatissime, tanto che bastano piccole dosi per incrementare sensibilmente l’apporto giornaliero.

Questo non significa che le arance siano inutili o sopravvalutate in assoluto, ma che non sono il riferimento unico che molti credono. La loro forza sta nell’equilibrio: oltre alla vitamina C, forniscono acqua, fibre e altri composti benefici, risultando facili da integrare nella dieta quotidiana.

Vitamina C-Notizialocale.it (Fonte:Pexels)

Perché continuiamo a pensare che le arance siano imbattibili

Il mito delle arance nasce anche dal modo in cui vengono consumate. La spremuta è percepita come un concentrato di salute, ma spesso si dimentica che la vitamina C è sensibile a luce, aria e calore. Dopo la spremitura, una parte della vitamina inizia a degradarsi rapidamente, soprattutto se il succo non viene bevuto subito.

Inoltre, bere una spremuta non equivale sempre a mangiare il frutto intero. La fibra viene in parte persa e il contenuto di zuccheri diventa più concentrato. Dal punto di vista nutrizionale, quindi, l’arancia intera è preferibile, anche se questo dettaglio viene spesso trascurato.

Un altro fattore è il marketing. Per decenni le arance sono state promosse come alleate del sistema immunitario, rafforzando l’idea che senza di esse fosse impossibile assumere abbastanza vitamina C. In realtà, una dieta varia e bilanciata è più che sufficiente, anche senza un consumo quotidiano di agrumi.

La verità che non ti aspetteresti mai, quindi, è questa: le arance non sono l’alimento più ricco di vitamina C, né sono indispensabili per soddisfarne il fabbisogno. Sono una buona fonte, certo, ma non la migliore né l’unica.

Affidarsi solo alle arance rischia persino di limitare la varietà della dieta. Alternare frutta e verdura diverse permette di assumere vitamina C insieme a molti altri micronutrienti fondamentali, sfruttando fonti spesso più ricche e meno scontate.

Le arance restano un alimento sano, pratico e piacevole, ma la loro fama supera di gran lunga i dati reali. Conoscere questa verità non serve a demonizzarle, ma a ridimensionarle e a ricordare che, in nutrizione, la varietà conta molto più dei miti tramandati da sempre.