Stalking ex minorenne | La terribile minaccia: “Affacciati, ti spingo giù”

Condannato per stalking l’uomo che perseguitava la ex minorenne con minacce e insulti. Il dramma culminato in un B&B con una frase shock.

Stalking ex minorenne | La terribile minaccia: “Affacciati, ti spingo giù”
Condannato per stalking l’uomo che perseguitava la ex minorenne con minacce e insulti. Il dramma culminato in un B&B con una frase shock.

Un uomo di trent’anni è stato riconosciuto colpevole del reato di stalking aggravato nei confronti della sua ex fidanzata, all’epoca dei fatti ancora minorenne. La sentenza ha stabilito nove mesi di reclusione per l’imputato, che è stato condannato per aver sottoposto la giovane a un lungo periodo di persecuzioni, caratterizzato da ripetuti insulti, pedinamenti e gravi minacce di morte. La vicenda, che ha destato notevole scalpore, evidenzia la drammaticità delle relazioni tossiche e le conseguenze legali per chi le perpetua, nonostante la pena inflitta sia stata molto inferiore a quanto richiesto dall’accusa. La vittima ha denunciato anni di soprusi, culminati in episodi che hanno minato profondamente la sua serenità e integrità.

La persecuzione senza fine: dal 2019 al bed & breakfast

La persecuzione senza fine: dal 2019 al bed & breakfast

Dal 2019, la persecuzione continua: una vita di spostamenti fino al bed & breakfast.

 

I fatti contestati si sono protratti per anni, precisamente da marzo 2019 a febbraio 2023, un periodo in cui la ragazza era ancora in età minore. Inizialmente, come spesso accade tra giovanissimi, i due erano fidanzati, ma la relazione giunse al termine. È a questo punto che il comportamento dell’uomo ha assunto una deriva preoccupante. Incapace di accettare la fine della storia, ha iniziato una persecuzione capillare: messaggi incessanti sui social, telefonate notturne, spesso anonime, e la presenza fissa nei luoghi frequentati dalla giovane.

La situazione per la ragazza era diventata insostenibile. Un episodio particolarmente grave si è verificato quando, in attesa della metro a Flaminio, la giovane si sentì male trovandosi l’ex davanti. Approfittando della sua vulnerabilità, l’uomo la convinse a seguirlo in albergo, un gesto che, secondo l’accusa, nascondeva ben altre intenzioni. Sebbene le accuse di sequestro e violenza sessuale non siano state riconosciute dai giudici, l’episodio sottolinea la gravità della pressione psicologica e fisica esercitata.

Nel 2022, un tentativo di riavvicinamento non ha portato a miglioramenti. Anzi, il comportamento dell’uomo si è intensificato con insulti, schiaffi e minacce estese anche alla famiglia della ragazza. Quando la giovane ha deciso di troncare definitivamente, la spirale persecutoria ha raggiunto il suo apice. L’uomo l’ha costretta a seguirlo in un bed and breakfast dove, secondo il racconto della vittima, le ha rivolto una terrificante minaccia di morte: “Mi hai disobbedito, ora sporgiti dalla finestra così ti spingo bene, così risolvo il problema.”

La sentenza e le ombre sul caso

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Sentenza: le ombre sul caso non accennano a diradarsi.

 

Nonostante la gravità dei fatti denunciati, i giudici della quinta sezione hanno riconosciuto unicamente il reato di stalking aggravato. Questa decisione è avvenuta a fronte di una richiesta del pubblico ministero di nove anni di carcere, motivata dalla contestazione di reati ben più gravi, tra cui la violenza sessuale e il sequestro di persona. La condanna a soli nove mesi ha quindi sollevato interrogativi sulla piena attribuzione di responsabilità e sulla percezione della gravità di certi episodi.

Il fatto che le accuse di sequestro di persona e violenza sessuale non siano state accolte lascia un’ombra sul percorso giudiziario della vicenda. Se da un lato è stata accertata una condotta persecutoria costante e grave, dall’altro alcuni degli episodi più inquietanti descritti dalla vittima non hanno trovato pieno riscontro processuale. Ciò evidenzia le difficoltà nel dimostrare determinate fattispecie di reato, specialmente in contesti così delicati e complessi, dove la violenza psicologica e fisica si intrecciano con la dinamica relazionale. La sentenza, pur rappresentando un riconoscimento del calvario subito dalla giovane, evidenzia la complessità di casi che coinvolgono violenza e coercizione.