Pagamento pos, se il negoziante ti fa questa domanda devi rispondere sempre di no: ti ritrovi a pagare più di quello che devi
Pos (Ai)
Quando paghi con il POS c’è una domanda apparentemente innocua che molti commercianti pongono ogni giorno, ma che può trasformarsi in una spesa extra non dovuta: rispondere nel modo sbagliato significa pagare più del prezzo esposto, spesso senza rendersene conto.
L’uso delle carte di debito e di credito è ormai quotidiano e il pagamento elettronico è diventato la norma anche per piccoli importi. Proprio questa abitudine, però, porta spesso ad abbassare la soglia di attenzione. Nel momento del pagamento, molti clienti accettano automaticamente ciò che viene proposto dal negoziante, fidandosi e senza chiedere spiegazioni.
Il problema nasce da una prassi diffusa, che non sempre viene percepita come scorretta, ma che può incidere sul totale finale. In pochi secondi, davanti al terminale POS, una semplice risposta può determinare un addebito più alto rispetto a quello che spetterebbe realmente, soprattutto quando si paga con carta.
La domanda da cui nasce l’errore più comune
La frase è sempre la stessa o cambia di poco: “Vuole pagare con commissione?”, “Aggiungiamo le spese del POS?”, “Posso inserire qualche euro in più per la carta?”. È una domanda che mette il cliente in difficoltà, perché viene posta spesso con naturalezza e rapidità.
In questi casi, la risposta corretta dovrebbe essere sempre una sola: no. Le commissioni del POS, infatti, non possono essere scaricate sul cliente. La normativa è chiara: i costi legati all’uso del terminale elettronico sono a carico del commerciante e non possono essere trasferiti al consumatore.
Molti clienti, però, per evitare discussioni o per convinzione errata, accettano di pagare qualche centesimo o qualche euro in più. Il risultato è un importo finale superiore al prezzo del bene o del servizio acquistato. Una pratica che, anche se diffusa, non è corretta.

Perché rispondere “sì” ti fa pagare di più
Accettare l’aggiunta delle commissioni significa autorizzare un sovrapprezzo che non dovrebbe esistere. Anche se l’importo sembra minimo, nel tempo questa abitudine porta a spendere più del dovuto. Ogni pagamento diventa leggermente più caro, senza alcun reale vantaggio per il cliente.
Il punto critico è che il sovrapprezzo spesso non viene percepito come tale. L’importo viene inserito direttamente nel POS e il cliente, concentrato sulla conclusione dell’acquisto, non controlla nel dettaglio. Così si finisce per pagare senza contestare, normalizzando un costo che non spetta.
In alcuni casi, il rischio è anche quello di una doppia penalizzazione. Oltre a pagare di più, il cliente rinuncia indirettamente a una tutela prevista dalla legge. Il pagamento elettronico deve avvenire allo stesso prezzo del contante, senza differenze.
È importante chiarire che non conta la buona o cattiva fede del negoziante. Anche quando la richiesta viene fatta “per abitudine” o “perché lo fanno tutti”, resta una pratica non corretta. Il cliente non è tenuto a giustificarsi né a sentirsi in colpa nel rifiutare.
Cosa fare al momento del pagamento per non sbagliare
La prima regola è semplice: se il negoziante chiede di aggiungere una commissione per il POS, rispondi sempre di no. Non è una scortesia, ma l’esercizio di un tuo diritto. Il prezzo che vedi è quello che devi pagare, indipendentemente dal metodo di pagamento.
È altrettanto importante controllare l’importo visualizzato sul terminale prima di avvicinare la carta. Anche pochi secondi possono fare la differenza. Se la cifra non coincide con il totale concordato, è legittimo chiedere spiegazioni e far correggere l’errore.
Molti consumatori temono che rifiutare l’aggiunta possa creare tensioni o problemi. In realtà, nella maggior parte dei casi, il pagamento viene accettato senza ulteriori discussioni. Il commerciante sa che non può obbligare il cliente a sostenere quei costi.
Un altro aspetto da ricordare è che il pagamento elettronico non può essere rifiutato per importi minimi. Se un esercente accetta le carte, deve farlo alle stesse condizioni per tutti i clienti. Eventuali supplementi sono contrari alle regole.
Prestare attenzione a questa dinamica significa tutelare non solo il proprio portafoglio, ma anche contribuire a scoraggiare una pratica scorretta che si alimenta proprio grazie alla distrazione o alla rassegnazione dei clienti.
In un periodo in cui ogni euro conta, pagare più del dovuto senza motivo è un errore che si può evitare facilmente. Basta conoscere la regola e applicarla con semplicità. Al POS, quella domanda va sempre accolta con un “no” deciso.
Essere informati cambia il modo di pagare. E sapere quando dire no è spesso il modo migliore per non ritrovarsi, alla fine, con uno scontrino più alto del necessario.
