Giulio Cesare sconvolto, nuova lista stupri: le gite cancellate | E i genitori non ci stanno

Al Giulio Cesare di Roma, una seconda ‘lista stupri’ durante l’occupazione scatena polemiche. Gite cancellate e 5 in condotta agli studenti, ma i genitori protestano.

Giulio Cesare sconvolto, nuova lista stupri: le gite cancellate | E i genitori non ci stanno
Al Giulio Cesare di Roma, una seconda ‘lista stupri’ durante l’occupazione scatena polemiche. Gite cancellate e 5 in condotta agli studenti, ma i genitori protestano.

Il Liceo Giulio Cesare di Roma si trova nuovamente al centro di una bufera. Durante i giorni dell’ultima occupazione, nei bagni dell’istituto è comparsa una seconda ‘lista stupri’, un gesto che ha ulteriormente aggravato una situazione già tesa. La novità più inquietante di questa nuova lista è la presenza dei nomi di due insegnanti, un dettaglio che ha profondamente scosso la comunità scolastica e il corpo docente.

La reazione della dirigenza non si è fatta attendere. A seguito della scoperta e per la realizzazione della scritta proprio durante l’occupazione, il corpo docente ha deliberato sanzioni severe: la cancellazione delle gite scolastiche e l’attribuzione di un cinque in condotta a tutti gli studenti che hanno preso parte all’occupazione. Questa decisione è stata presa indipendentemente dalle responsabilità individuali, che non sono state ancora accertate, mirando a una punizione collettiva per il clima di tensione e gli atti vandalici avvenuti durante quei giorni.

I genitori contro le decisioni della scuola

I genitori contro le decisioni della scuola

Genitori in disaccordo con le decisioni scolastiche, monta la protesta.

 

La drastica decisione del corpo docente ha immediatamente generato una forte opposizione da parte dei genitori. Durante il consiglio d’istituto, i rappresentanti dei genitori hanno espresso un netto disaccordo, contestando la validità delle sanzioni sia sotto il profilo giuridico-amministrativo sia sotto quello educativo.

Le proteste si sono concentrate sull’aspetto della giustizia e della proporzionalità della pena. Punire indistintamente i soli studenti identificati come partecipanti all’occupazione, senza necessariamente che fossero i più direttamente responsabili degli atti vandalici – considerando anche l’uso di passamontagna da parte di alcuni – è stato giudicato non solo iniquo, ma anche potenzialmente foriero di numerosi ricorsi legali. Vi è la preoccupazione che una punizione collettiva possa minare il principio di responsabilità individuale e creare un precedente pericoloso.

Un’altra critica significativa riguarda le tempistiche e la fattibilità delle sanzioni. I genitori hanno sottolineato come le procedure necessarie per l’attribuzione del 5 in condotta difficilmente potrebbero essere completate nei ristretti tempi che precedono gli scrutini di gennaio, rendendo la decisione difficilmente applicabile nei modi e nei tempi stabiliti.

Le origini dell’occupazione e le divisioni interne

Le origini dell'occupazione e le divisioni interne

Le radici dell’occupazione e le spaccature interne che ne derivarono.

 

L’occupazione del Liceo Giulio Cesare non è stata un episodio isolato, ma si inserisce in un contesto già delicato, segnato da una precedente ‘lista stupri’ scoperta nei bagni e che vedeva coinvolti nomi di alcune studentesse e uno studente schierati politicamente. Questa prima denuncia aveva già acceso un faro sulla situazione interna all’istituto, portando a una crescente tensione tra studenti e dirigenza.

In un comunicato, gli studenti avevano spiegato le ragioni della loro protesta: l’occupazione era stata la risposta all’assenza di un confronto costruttivo e al perdurare di un atteggiamento di indifferenza da parte della dirigenza scolastica. A loro dire, in un clima di mancato dialogo, l’azione dell’occupazione si configurava come l’unica opzione percorribile per far sentire la propria voce e denunciare le problematiche interne.

Tuttavia, l’occupazione stessa non è stata priva di controversie interne. Il Collettivo Zero Alibi, che per primo aveva denunciato la ‘lista stupri’ iniziale, si è dissociato dall’occupazione. La motivazione addotta è stata che l’azione sarebbe stata condotta da studenti dichiaratamente neofascisti, creando una profonda frattura ideologica e minando l’unità del fronte studentesco. Questo elemento aggiunge un ulteriore strato di complessità e divisione all’intera vicenda, evidenziando le molteplici anime e le tensioni politiche presenti all’interno della comunità studentesca del Giulio Cesare.