Fontana di Trevi | Dal nuovo anno bisognerà pagare un biglietto da 2€: la novità che riscrive la storia
Dal 7 gennaio 2026, la Fontana di Trevi a Roma introduce un biglietto di 2 euro per i turisti. Una svolta per tutelare il monumento e potenziare i servizi. Scopri l’impatto!
Roma si prepara a una significativa trasformazione per uno dei suoi simboli più amati: la maestosa Fontana di Trevi. A partire dal 7 gennaio 2026, subito dopo le festività dell’Epifania, i turisti che desiderano ammirare il capolavoro tardo-barocco di Nicola Salvi dovranno pagare un biglietto d’ingresso di due euro. Questa decisione, già al centro di un vivace dibattito, mira a salvaguardare il monumento e a migliorare l’offerta turistica complessiva della Capitale.
Il nuovo sistema prevede l’implementazione di due corsie distinte per l’accesso: una sarà riservata ai residenti romani, che continueranno a godere della fontana gratuitamente, preservando una tradizione consolidata. L’altra corsia sarà invece dedicata ai visitatori non residenti. Per facilitare l’accesso e la gestione dei flussi, sarà possibile effettuare il pagamento sia in contanti che tramite carta di credito. L’introduzione del ticket si affianca al sistema di contingentamento degli accessi, già attivo da circa un anno, che limita a un massimo di 400 persone la contemporanea permanenza nell’area circostante la fontana. L’obiettivo è duplice: proteggere il patrimonio e garantire un’esperienza di visita più serena e autentica.
Una scelta strategica per tutela e servizi

Strategia mirata a garantire protezione e servizi di qualità.
La decisione di introdurre un costo per l’accesso alla Fontana di Trevi è stata fortemente voluta dall’assessore al Turismo e Grandi Eventi, Alessandro Onorato, e ha ottenuto il pieno consenso dell’amministrazione comunale. Questa misura rappresenta una risposta concreta all’eccezionale affluenza che il monumento ha registrato negli ultimi anni. Solo nei primi sei mesi del 2025, la fontana ha accolto oltre 5 milioni e 300 mila visitatori, un numero che supera significativamente il totale degli ingressi del Pantheon nell’intero 2024, che si attestava a 4.086.947 accessi. Una tale pressione impone l’adozione di interventi mirati per la sua protezione.
Le risorse economiche generate dalla vendita dei biglietti, secondo le stime del Corriere della Sera, potrebbero tradursi in un “tesoretto” stimato intorno ai 20 milioni di euro. Questi fondi saranno interamente destinati al miglioramento dell’offerta e dei servizi turistici della città. Si prevedono interventi essenziali come la manutenzione ordinaria e straordinaria del monumento, la pulizia delle aree adiacenti e il potenziamento delle infrastrutture di accoglienza. L’amministrazione capitolina intende così convertire il fenomeno del sovraffollamento da sfida a opportunità, reinvestendo i proventi direttamente nella conservazione e valorizzazione a lungo termine di uno dei simboli più emblematici di Roma, assicurandone la fruibilità per le generazioni future.
Dibattito acceso: accesso libero o tutela del patrimonio?
Accesso libero o tutela del patrimonio? Un dibattito acceso.
L’introduzione del biglietto di ingresso alla Fontana di Trevi ha inevitabilmente acceso un intenso dibattito tra i sostenitori dell’accesso gratuito e coloro che ne promuovono la tutela anche tramite misure economiche. Il Codacons si è espresso con fermezza contro la “monetizzazione” di monumenti, piazze e siti di interesse storico-culturale, sostenendo che i turisti dovrebbero poter godere gratuitamente delle bellezze di Roma. L’associazione ha anche sollevato la critica, purtroppo ricorrente, che i fondi raccolti tramite balzelli turistici, come la tassa di soggiorno, spesso non vengano impiegati per migliorare i servizi ma per coprire deficit di bilancio, perdendo la loro finalità originaria.
Tuttavia, pur opponendosi al pagamento, il Codacons concorda pienamente sulla necessità di affrontare il problema del sovraffollamento. L’associazione sostiene con decisione l’implementazione di accessi contingentati come una soluzione più equa ed efficace per gestire il turismo di massa. Questo approccio, secondo il Codacons, non solo previene il degrado del patrimonio culturale e artistico della capitale, ma offre anche ai visitatori un’esperienza più piacevole e autentica, permettendo di godere dell’area senza la calca. La questione rimane complessa e sfaccettata, evidenziando la costante ricerca di un equilibrio delicato tra la libera fruizione di un patrimonio universale e la sua indispensabile conservazione per il futuro.
