Sgomberi a Roma, annunciata la tregua di Natale: Ma cosa succede dopo l’Epifania?

La Prefettura di Roma annuncia una tregua natalizia per gli sgomberi. Ma l’attenzione è già sul 2026, con SpinTime e CasaPound in cima alla lista. Cosa accadrà?

Sgomberi a Roma, annunciata la tregua di Natale: Ma cosa succede dopo l’Epifania?
Sgomberi a Roma: tregua natalizia. SpinTime e CasaPound nel mirino per il 2026. Ultime notizie.
La Prefettura di Roma ha annunciato una tregua natalizia per gli sgomberi, un respiro temporaneo che si estenderà fino al 6 gennaio. Questa decisione, pur offrendo un attimo di pausa per le festività, sposta l’attenzione sul nuovo anno, con due realtà ben precise già nel mirino delle autorità: CasaPound in via Napoleone III e SpinTime, in via Santa Croce in Gerusalemme.  Quest’ultimo, in particolare, è gravato da un decreto di sequestro preventivo risalente al 2020, un elemento che complica ulteriormente la sua posizione. La logica dietro l’accostamento di queste due occupazioni, una definita “di destra” e l’altra “di sinistra”, è riconducibile all’approccio già adottato dall’attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi quando ricopriva il ruolo di Prefetto della Capitale. L’obiettivo dichiarato è mantenere un equilibrio negli interventi, evitando che la repressione di un’area politica sia percepita come un’azione unilaterale. Dopo gli sgomberi avvenuti a Torino (Askatasuna) e Milano (Leoncavallo) nei mesi scorsi, l’attenzione del Viminale sembra ora concentrarsi sulla Capitale, preparando il terreno per nuove operazioni. Il dossier passerà nelle mani del sindaco Roberto Gualtieri, del questore Roberto Massucci e dei comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza dopo l’Epifania, segnando la ripresa delle discussioni e delle possibili azioni.

SpinTime nel mirino: una comunità viva sotto pressione

SpinTime nel mirino: una comunità viva sotto pressione

La comunità viva di SpinTime: nel mirino e sotto la pressione degli eventi.

 

L’imminente minaccia di sgombero su SpinTime ha immediatamente sollevato una forte reazione da parte di numerose sigle e associazioni. Sinistra Civica Ecologista Roma, ad esempio, ha prontamente richiesto un incontro urgente con il Prefetto, enfatizzando la natura peculiare e l’importanza di questo spazio per la città. Non si tratta semplicemente di un immobile recuperato dall’abbandono nel centro storico di Roma, ma di una vera e propria comunità viva. Qui si intrecciano quotidianamente le vite di persone, famiglie con bambini, si costruiscono relazioni significative e si svolge un importante lavoro sociale e culturale che va ben oltre i muri dell’edificio. SpinTime è riconosciuto come uno di quei luoghi che contribuiscono in modo sostanziale a tenere unita la città, specialmente quando le istituzioni mostrano difficoltà o reticenza nell’intervenire in determinate aree. È anche un laboratorio straordinario di democrazia sostanziale, fungendo da punto di riferimento e catalizzatore per numerosi movimenti sociali, politici e di solidarietà. La preoccupazione maggiore, in caso di sgombero, riguarda il destino di centinaia di persone che si troverebbero improvvisamente senza un tetto, senza risposte concrete e senza alternative abitative valide, generando un problema sociale prima ancora che di ordine pubblico.

Le sfide abitative di Roma: sicurezza e coesione sociale

Le sfide abitative di Roma: sicurezza e coesione sociale

Roma: le sfide abitative, un nodo cruciale per sicurezza e coesione sociale.

 

La vicenda di SpinTime e le prossime decisioni sugli sgomberi riaccendono il dibattito sulle politiche abitative nella Capitale, evidenziando le profonde lacune del sistema. L’esistenza stessa di occupazioni a scopo abitativo e sociale come SpinTime è, secondo l’opinione di molti osservatori e attivisti, una conseguenza diretta di anni di politiche insufficienti nel settore dell’abitare e della mancanza di soluzioni concrete per l’emergenza casa. Quando la politica arretra e non riesce a fornire risposte adeguate, sono le comunità stesse a doversi organizzare, spesso creando dal basso diritti, legami e dignità per i propri membri, come dimostrato dall’esperienza di SpinTime. Fortunatamente, a Roma, si percepisce un cambio di rotta nelle politiche abitative, anche grazie agli sforzi avviati dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gualtieri, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione di immobili da destinare a case popolari e il tentativo di creare un sistema più inclusivo. In questo contesto di rinnovato impegno, l’appello è chiaro e unanime: non lasciare indietro nessuno. La vera sicurezza sociale non può nascere dalla repressione o dall’isolamento forzato di intere comunità, ma al contrario, dalla coesione sociale, dal rispetto universale del diritto alla casa e da un dialogo aperto e costruttivo tra le istituzioni e la “città reale”, quella fatta di cittadini e delle loro esigenze. La situazione di CasaPound, pur essendo spesso accostata, è considerata un caso a sé stante, con dinamiche e finalità differenti da quelle delle occupazioni a carattere sociale.