Una nuova pandemia si sta abbattendo sui bambini italiani: “Oltre il 50% sarà colpito entro breve” | Tutta colpa dei telefonini
La miopia è la nuova pandemia globale: l’OMS prevede il 50% della popolazione colpita entro il 2050. Scopri i rischi per i bambini e le strategie essenziali per proteggere la loro vista.
La miopia è la nuova pandemia globale: l’OMS prevede il 50% della popolazione colpita entro il 2050. Scopri i rischi per i bambini e le strategie essenziali per proteggere la loro vista.
Una vera e propria pandemia silenziosa sta avanzando a livello mondiale, con stime preoccupanti diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: entro il 2050, si prevede che circa il 50% della popolazione globale sarà affetta da miopia. L’allarme è particolarmente forte per i bambini, una fascia d’età in cui la progressione miopica è più acuta.
Come spiegato dall’optometrista e contattologa Laura Minguzzi a Tgcom24, «gli adulti non sviluppano più la miopia assiale. Indicativamente, il bulbo ha una crescita fino ai 25 anni». Questo significa che l’infanzia e l’adolescenza sono i periodi critici. Per prevenire la miopia, è fondamentale un cambio di abitudini: i bambini devono trascorrere più tempo all’aperto, un’attività benefica per la vista, la postura e persino l’umore. Inoltre, è cruciale limitare l’utilizzo dei dispositivi elettronici, sconsigliandoli ai piccolissimi, in particolare ai bambini di 3, 4 o 5 anni.
Fattori scatenanti: ambiente e tecnologia i principali responsabili
Fattori scatenanti: ambiente e tecnologia, i principali responsabili.
Le cause della progressione miopica sono molteplici e complesse. Se in passato la familiarità era considerata il fattore predominante, oggi l’allungamento del bulbo oculare è influenzato da una serie di elementi, tra cui il fattore ambientale riveste un ruolo dominante. Minguzzi sottolinea che per ambiente si intende lo spazio in cui il bambino cresce: spesso si tratta di luoghi chiusi, dalla scuola alle palestre, dai corsi di canto al nuoto. I bambini che vivono in città, dove la visione spaziale è limitata, sono più a rischio rispetto a coloro che vivono in contesti con ampi orizzonti, come la montagna o il mare.
Un altro fattore, sempre legato all’ambiente moderno, è l’uso intensivo dei dispositivi elettronici. La luce blu emessa da questi schermi sembra contribuire all’allungamento del bulbo, sebbene studi biologici e clinici siano ancora in corso per determinarne l’esatto impatto. L’aspetto più evidente, tuttavia, è l’uso prolungato della visione prossimale. Gli optometristi hanno notato che i bambini tendono a leggere o giocare con i dispositivi a una distanza spesso inferiore ai 40 centimetri, lo standard per i test da vicino. Questa postura ravvicinata e spesso inclinata, oltre a influenzare direttamente l’occhio, introduce una serie di problematiche secondarie, ma non meno importanti.
Oltre la vista: le ripercussioni fisiche di una postura scorretta
Postura scorretta: gli effetti sul corpo che non vedi subito.
Le conseguenze di una miopia non corretta o di abitudini visive scorrette si estendono ben oltre il semplice problema di vista. Un bambino miope che non vede bene tende a piegarsi continuamente verso il quaderno o a inclinare la testa di lato, cercando di far dominare un occhio sull’altro. Inoltre, durante l’uso di dispositivi elettronici, difficilmente mantiene una postura composta e corretta come al banco di scuola. Questo comporta l’adozione di quella che gli esperti definiscono una «posizione anomala del capo».
Questa postura scorretta ha forti ripercussioni sulla salute generale del bambino, manifestandosi a livello della cervicale e di tutta la parte della schiena. Ma le implicazioni non si fermano qui: possono estendersi fino alle gambe e ai piedi, con molti bambini che sviluppano una posizione di appoggio plantare non corretta. È evidente, quindi, come due occhi che non lavorano in maniera congrua possano avere conseguenze significative sull’equilibrio e sul benessere dell’intero corpo, trasformando un problema visivo in una questione di salute più ampia e complessa.
