Lazio, tra boschi e silenzio assoluto il monastero sospeso a 40 minuti da Roma | Sembra di tornare al Medioevo
A soli 40 minuti da Roma, Subiaco incanta con il suo borgo medievale, la storia millenaria e la natura incontaminata. Scopri i monasteri, le rocche e i sapori unici della Valle dell’Aniene.
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Per la rubrica “a mezz’ora da Roma”, si segnala oggi un borgo mistico capace di immergere chiunque, in poco tempo, in un contesto di pura natura e profonda storia. Gli amanti del trekking e della cultura non possono mancare di visitare Subiaco, una piccola cittadina medievale considerata tra i borghi più belli d’Italia, incastonata nella splendida Valle dell’Aniene. Questo luogo offre un’esperienza unica, dove il tempo sembra essersi fermato, permettendo ai visitatori di connettersi con un passato ricco e un paesaggio mozzafiato. La sua posizione strategica, a breve distanza dalla capitale, la rende una meta ideale per una gita fuori porta rigenerante.
Subiaco non è solo un punto di interesse storico, ma anche un crocevia di spiritualità e tradizioni. Dalle sue vette, lo sguardo si perde tra le fitte foreste dei Monti Simbruini e le acque cristalline dell’Aniene, un ambiente che ha ispirato monaci e pellegrini per secoli. Il borgo stesso, con le sue vie acciottolate e le sue architetture antiche, invita a una scoperta lenta e consapevole, rivelando a ogni angolo scorci inattesi e storie affascinanti. Questo equilibrio tra il sacro e il profano, tra la natura selvaggia e la mano dell’uomo, rende Subiaco una destinazione indimenticabile per chi cerca autenticità e bellezza.
Tra rocche, chiese e antiche pergamene: il cuore di Subiaco

Subiaco: un viaggio tra rocche imponenti, chiese secolari e il sapere delle pergamene.
Nel cuore di Subiaco, la Rocca Abbaziale domina il borgo dall’alto. Questa imponente struttura, che in passato ha ospitato i potenti Borgia, nacque con l’intento di difendere l’abbazia di Santa Scolastica. Nel corso dei secoli, ha subito numerose trasformazioni: da fortezza medievale a residenza signorile, con l’eliminazione delle prigioni e l’aggiunta di un grande orologio, ancora oggi funzionante. Al suo interno, la Rocca custodisce il museo della carta e della stampa, un tributo alla storica attività tipografica della zona, e offre una vista spettacolare sulla valle circostante, un panorama che incanta i visitatori per la sua vastità e bellezza.
Poco distante dal centro del borgo si trova la Chiesa di San Francesco, eretta nel 1327. Questo luogo di culto conserva preziosi altari in legno e una collezione di quadri che testimoniano l’arte pittorica dell’epoca. Un’altra gemma architettonica è la Chiesa di Sant’Andrea, nel centro storico, che, sebbene devastata durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata magnificamente ricostruita da Floriano Di Fausto. Queste chiese, insieme al Monastero di Santa Scolastica, sono considerate tra le più belle d’Italia, esempi eccellenti del periodo neoclassico e testimonianze di una fede e una storia profonde che permeano ogni angolo di Subiaco, invitando alla riflessione e all’ammirazione.

Il monastero di Santa Scolastica e la Valle Santa: un’immersione spirituale e gastronomica
Tra le gemme inestimabili di Subiaco, il Monastero di Santa Scolastica spicca per la sua storia e spiritualità. Fondato da San Benedetto da Norcia, è l’unico rimasto dei tredici da lui istituiti e si erge maestoso sul Monte Taleo, a est del borgo. Custodisce la grotta dove, secondo la leggenda, San Benedetto si ritirò per tre lunghi anni, un luogo di profonda contemplazione e mistero. Questa “valle santa”, incastonata nel cuore dell’Aniene, emana un’aria mistica e accoglie i visitatori con il famoso detto benedettino, “Ora et labora”, un vero mantra per i monaci.
La struttura del monastero è un complesso armonioso di edifici realizzati in epoche diverse, ognuno con il proprio stile architettonico distintivo. Al suo interno, si trova la prima tipografia italiana, introdotta da due chierici tedeschi, A. Pannartz e C. Sweynheym, allievi di Gutenberg. Grazie a loro, la biblioteca del monastero si è arricchita di libri di inestimabile valore, diventando un polo culturale di prim’ordine. Ma Subiaco non è solo storia e spiritualità: poco fuori dal borgo si trovano anche i resti della villa di Nerone e i laghetti artificiali da lui edificati, da cui la cittadina prende il nome. Gli amanti della natura possono esplorare il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, al confine tra Lazio e Abruzzo, con le sue fitte foreste e radure, perfette per lunghe escursioni immerse nel verde. In inverno, l’impianto sciistico La Monna, con sei piste adatte a tutti, offre un piacevole diversivo sulla neve.
Per concludere l’esperienza, la gastronomia locale propone specialità uniche e saporite. Non si possono perdere i “frascaregli”, gnocchetti di farina bianca, e i “pappaciucci”, una zuppa tradizionale a base di cavoli neri lessati, pizza di granturco e pane duro. Questi piatti robusti e autentici sono perfetti per ricaricarsi dopo una giornata trascorsa a esplorare le meraviglie storiche e paesaggistiche di Subiaco, offrendo un vero e proprio viaggio anche attraverso i sapori locali.
