Tragico scontro, cacciatore di Cassino ucciso: il cinghiale si rialza e diventa fatale

Un anziano cacciatore muore dopo aver sparato a un cinghiale che, creduto morto, lo carica recedendogli l’arteria femorale. Una tragedia inspiegabile scuote la comunità.

Tragico scontro, cacciatore di Cassino ucciso: il cinghiale si rialza e diventa fatale
Un anziano cacciatore muore dopo aver sparato a un cinghiale che, creduto morto, lo carica recedendogli l’arteria femorale. Una tragedia inspiegabile scuote la comunità.

La città di Cassino e i suoi dintorni si apprestano a dare l’ultimo saluto a Luigi Rotondo, il 74enne che ha trovato la morte in circostanze estremamente drammatiche durante una battuta di caccia nei boschi di Vallemaio. La notizia di questa tragica fatalità ha gettato un’ombra di profonda tristezza e incredulità sull’intera comunità locale. Luigi Rotondo, pensionato ed ex operaio della Stellantis, era un volto noto e stimato, apprezzato non solo per la sua professionalità passata ma anche per la sua profonda passione per la caccia, un’attività che praticava da decenni con grande esperienza e dedizione. Oggi, alle ore undici, la chiesa di Santa Maria della Valle in Selvone sarà il luogo dell’addio, dove amici, parenti e conoscenti si stringeranno per commemorare un uomo la cui vita è stata spezzata da un evento improvviso e inspiegabile. La sua scomparsa in una maniera così cruenta ha inevitabilmente riacceso il dibattito sui rischi inattesi che possono celarsi anche nelle attività più familiari, evidenziando la natura selvaggia e imprevedibile della fauna selvatica.

La dinamica della tragedia nei boschi di Vallemaio

La dinamica della tragedia nei boschi di Vallemaio

La dinamica della tragedia nei boschi di Vallemaio al vaglio degli inquirenti.

 

Quella che avrebbe dovuto essere una comune domenica di caccia, si è trasformata in un teatro di orrore nei fitti boschi di Vallemaio. Luigi Rotondo, con alcuni compagni, aveva avvistato un esemplare di cinghiale di notevoli dimensioni. Con la precisione che lo contraddistingueva, aveva imbracciato il fucile e sparato, osservando l’animale accasciarsi a terra. Il gesto aveva indotto Rotondo a credere che il cinghiale fosse ormai morto o gravemente ferito. Con cautela, ma senza presentire il pericolo, si era avvicinato al corpo inerte dell’animale. È stato in quel momento che la situazione è precipitata. Il cinghiale, lungi dall’essere privo di vita, era solo stordito o ferito non mortalmente. Con una forza e una rapidità impressionanti, si è rialzato di scatto e ha caricato l’anziano cacciatore. Le sue zanne, affilate e potenti, hanno colpito Luigi Rotondo alle gambe, recedendogli in modo devastante l’arteria femorale. L’emorragia conseguente è stata fulminea e massiccia, non lasciandogli alcuna possibilità di sopravvivenza. In pochissimi istanti, la vita di Luigi si è spenta, lasciando i presenti sconvolti e impotenti di fronte a tale brutalità inaspettata.

La comunità sconvolta e l’indagine sull’incidente

La comunità sconvolta e l'indagine sull'incidente

La comunità affranta segue l’indagine sul drammatico incidente.

 

Allertati dai compagni di caccia, sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti gli operatori sanitari del 118, ma purtroppo ogni sforzo è risultato vano. Luigi Rotondo era deceduto a causa della grave emorragia. Contestualmente, sono giunti anche i carabinieri della stazione locale, che hanno avviato gli accertamenti necessari sotto il coordinamento della procura di Cassino. Le prime ricostruzioni, basate sulle testimonianze dei presenti e sui rilievi effettuati sul posto, convergono tutte verso la tesi di un tragico e imprevedibile incidente di caccia. Non emergono, al momento, elementi che possano far pensare a responsabilità esterne o a negligenze. La comunità di Cassino è rimasta profondamente scossa e attonita dalla notizia della morte di Luigi Rotondo. Si prevede una grande affluenza ai funerali, a testimonianza del rispetto e dell’affetto che la gente nutriva per lui. Questo drammatico evento funge da amaro monito sui pericoli che possono celarsi anche nelle attività all’aperto apparentemente consolidate. Ricorda come la natura, per quanto affascinante, possa essere anche implacabile e imprevedibile. La memoria di Luigi Rotondo resterà nel cuore di molti, un triste ricordo di un giorno che avrebbe dovuto essere ordinario e che invece si è trasformato in una irreparabile tragedia.