Tivoli Terme: dialogo e condivisione tra Cristiani e Musulmani
A Tivoli Terme un incontro di Giovedì 20 marzo, presso il Centro Culturale Al-Abrar di Tivoli Terme, si è svolta una serata all’insegna del dialogo e della fratellanza tra culture e fedi diverse. Don Enea Accorsi, parroco della Chiesa Tempio degli Angeli di Collefiorito, insieme a un gruppo di suoi parrocchiani, ha fatto visita all’Imam […]
A Tivoli Terme un incontro di Giovedì 20 marzo, presso il Centro Culturale Al-Abrar di Tivoli Terme, si è svolta una serata all’insegna del dialogo e della fratellanza tra culture e fedi diverse. Don Enea Accorsi, parroco della Chiesa Tempio degli Angeli di Collefiorito, insieme a un gruppo di suoi parrocchiani, ha fatto visita all’Imam Eid Mohamed in occasione del Ramadan, mese sacro per i musulmani.
Accolti calorosamente dal Presidente del Centro, Bahloul Mohamed, e dal vicepresidente Felice Esposito, gli ospiti hanno visitato il centro islamico e incontrato l’Imam, che ha donato a don Enea il libro “Il Messiah Gesù”, simbolo di un ponte tra le due religioni.
In un periodo segnato da conflitti e divisioni, l’incontro ha rappresentato un momento prezioso di vicinanza e rispetto. Entrambi i rappresentanti religiosi hanno ribadito l’importanza della Pace, del dialogo e dei valori comuni che uniscono cristiani e musulmani.
Al calare del sole, è stato condiviso il tradizionale momento della rottura del digiuno con acqua e datteri, seguito dalla preghiera in moschea. La delegazione cristiana ha potuto assistere con rispetto e curiosità alla funzione, entrando a piedi scalzi come da tradizione.
La serata è proseguita con la cena dell’Iftar, un ricco pasto composto da piatti tipici nordafricani: zuppa di legumi, involtini croccanti, riso speziato, carne in salsa profumata e il tradizionale tè alla menta servito in brocche metalliche e bicchieri colorati.
A chiudere l’incontro, dolci condivisi in giardino e fuochi d’artificio, simbolo di festa ma anche occasione per ricordare chi, nel mondo, vive il rumore delle esplosioni non come gioia, ma come tragedia.
Giuliano Santoboni
