Riofreddo e Vallinfreda sentieri recuperati

Le associazioni culturali ItineraRIo di Riofreddo e Pro Loco di Vallinfreda hanno riportato alla luce antiche mulattiere e sentieri di montagna, creando un percorso escursionistico ad anello di circa 12 km. L’itinerario collega i due borghi e raggiunge la cima del Monte Aguzzo (1068 m), offrendo panorami spettacolari sul Gran Sasso, il Terminillo e i […]

Riofreddo e Vallinfreda sentieri recuperati

Le associazioni culturali ItineraRIo di Riofreddo e Pro Loco di Vallinfreda hanno riportato alla luce antiche mulattiere e sentieri di montagna, creando un percorso escursionistico ad anello di circa 12 km. L’itinerario collega i due borghi e raggiunge la cima del Monte Aguzzo (1068 m), offrendo panorami spettacolari sul Gran Sasso, il Terminillo e i monti circostanti

Recuperare le antiche mulattiere, i vecchi tratturi, rendere nuovamente percorribili i sentieri di montagna abbandonati, sono stati gli obiettivi che le associazioni culturali “ItineraRIo” di Riofreddo e Pro Loco di Vallinfreda si erano prefissate due anni orsono e oggi finalmente ne vedono il risultato.
Grazie all’instancabile lavoro di volontari e amici le due associazioni hanno recuperato molti sentieri presenti nei territori dei due Comuni e collegandoli tra loro hanno dato vita ad un percorso sentieristico ad anello di circa 12 Km che attraversando il centro storico dei borghi di Riofreddo e Vallinfreda né mette in mostra le bellezze e né racconta la storia.
L’opera di pulizia dei sentieri già esistenti e la creazione di raccordi tra loro ha permesso di creare questo bellissimo percorso che ha il suo punto più alto nella cima del Monte Aguzzo che con i suoi 1068 m. s.l.m. offre, nelle giornate più limpide, splendide vedute su le vicine montagne Simbruine – Carseolane, sovrastate dalla catena del Velino – Sirente per arrivare a cogliere con lo sguardo la montagna più alta dell’appennino centrale, il Gran Sasso d’Italia. Più defilato ad ovest, il Terminillo domina le montagne sabine della Riserva Naturale Cervia – Navegna, nel versante reatino. A contorno i bassi profili del confinante Parco dei Lucretili e dei Monti Ruffi chiudono la vista sulle cime circostanti.
Il territorio nella sua totale immersione nel verde offre spunti di notevole interesse naturalistico e paesaggistico dove prevale il pascolo cespugliato con la ginestra e il biancospino, presenti ovunque tanto da dar vita a vere e proprie formazioni forestali.
La ricchezza delle acque e la capillarità del reticolo idrico (numerose le sorgenti presenti nel territorio) unite alla persistenza di pratiche agricole tradizionali, completano il quadro, dando vita a un ambiente prezioso perchè è uno degli ultimi rifugi di numerose specie di grande interesse conservazionistico: oltre alla storica presenza dell’aquila reale, negli ultimi anni sono comparsi nei nostri cieli il grifone, il corvo imperiale, il biancone, mentre tra le specie forestali vanno segnalati il picchio nero e l’astore.
Ricca l’erpetofauna, In particolare, solo per citare le presenze più rilevanti, il cervone, anche nella sua variante melanica, il tritone crestato, la salamandrina dagli occhiali, la rana italica, la rana dalmatina. Più rara è invece la testuggine di Hermann mentre relativamente abbondante è il gambero di fiume.
Tra i mammiferi due menzioni particolari. La prima è per la lepre italica (lepuscorsicanus) che è presente con uno dei nuclei più importanti dell’appennino e che forse meriterebbe ben altre attenzioni.
La seconda è per il signore delle nostre montagne, il canis lupus italicus. L’abbondanza di prede, la presenza di vasti spazi aperti e di rifugi sicuri in ambienti generalmente poco disturbati fanno del nostro territorio una vera roccaforte per il lupo, con tutti i problemi di convivenza che ne conseguono ma anche con tutte le opportunità che una tale ricchezza di biodiversià̀ può rappresentare.
Non solo natura, perchè l’itinerario è ricco di testimonianze storico-culturali e religiose, camminando ci si imbatterà nei ruderi dell’antico monastero di San Giorgio VII Sec. d.C. e della Chiesa Campestre di S. Maria Maddalena XI-XII Sec. d.C., il Ponte Romano di Nerva risalente al 97 d.C. e l’Oratorio della SS. Annunziata con al suo interno affreschi del 1422.
L’escursione si completa in circa 4 ore consentendo nell’arco della stessa giornata di concedersi una piacevole sosta nei due borghi per assaporarne le tipicità locali e la cucina di un territorio di confine tra il Lazio e l’Abruzzo.Il percorso è percorribile tutto l’anno consigliando le stagioni miti sia per le temperature che per ammirare le esplosioni di colori con le fioriture primaverili e il foliage autunnale.
A cura di
Ettore Artibani, Presidente dell’Associazione Culturale ItineraRIo di Riofreddo Giuseppe Pulicani, Presidente della Proloco di Vallinfreda


Dati tecnici:
Distanza 12,2 km Dislivello positivo635 m – Dislivello negativo635 m
Altitudine massima1064 m – Altitudine minima581 m
Tempo in movimento 3 ore 15 minuti
Difficoltà Media Percorso Anello