Intesa Associazione Arbitri e Città Metropolitana per la cultura del rispetto delle regole

Attivare nelle scuole superiori del territorio della provincia di Roma percorsi formativi per avvicinare gli studenti alla carriera di arbitro e al tempo stesso favorire la cultura del rispetto delle regole. È lo scopo del protocollo di intesa firmato  a Palazzo Valentini dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), Carlo Pacifici, […]

Intesa Associazione Arbitri e Città Metropolitana per la cultura del rispetto delle regole

Attivare nelle scuole superiori del territorio della provincia di Roma percorsi formativi per avvicinare gli studenti alla carriera di arbitro e al tempo stesso favorire la cultura del rispetto delle regole. È lo scopo del protocollo di intesa firmato  a Palazzo Valentini dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), Carlo Pacifici, alla presenza del consigliere delegato all’Edilizia scolastica della Città metropolitana di Roma, Daniele Parrucci, davanti a una platea composta dagli studenti del liceo scientifico sportivo di Albano Murialdo e da diversi rappresentati della categoria arbitrale. Con oltre 206 sezioni e 20 comitati provinciali e regionali sul territorio nazionale, l’Aia è presente con sette sezioni nel territorio metropolitano e, nel solco dell’accordo stipulato con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara lo scorso novembre, rende effettivo anche su Roma e provincia l’impegno alla promozione tra gli studenti delle scuole superiori della carriera di arbitro, nonché alla diffusione della cultura del rispetto, dei valori e della crescita personale e sociale che lo sport porta con sé.
Gualtieri ha ricordato che “stiamo cercando di sostenere a tutti i livelli le scuole, intese come motore della vita associata e civile. Scuole e sport sono un binomio importantissimo per noi”.
Poi, ha aggiunto il primo cittadino, “il ruolo arbitrale è preziosissimo, perché richiede un approccio di equità e rispetto delle regole. Avere la possibilità di avvalerci della disponibilità dell’Aia per progetti nelle nostre scuole è fondamentale perché gli arbitri possono aiutare a promuovere i valori della lealtà e dello sport”.
Pacifici dal canto suo ha spiegato che per la categoria arbitrale “la scuola è importante” perché è il luogo dove “c’è la maggior possibilità di fare reclutamento all’associazione necessario ad avere un ricambio generazionale”. Fare l’arbitro “non è semplice in un momento come questo. Siamo abituati a vedere lo sport come utenti, ma fare l’arbitro significa essere protagonisti, pesare le responsabilità e confrontarsi con i propri limiti. Ma, mentre il calciatore ha la copertura della società e della famiglia, l’arbitro è solo e con la responsabilità di dover decidere quello che avviene sui campi da gioco”.
Pacifici ha poi spiegato che le 206 sezioni dell’Aia sparse sul territorio “non sono solo un punto di riferimento sportivo ma anche sociale, sono presidi di giustizia e pace, perché l’arbitro è una figura che cerca sempre di calmare gli animi e di portare avanti il rispetto per gli altri. Manifestare nelle scuole questa nostra esperienza di vita e di sport è importante”.
“È un protocollo a cui stiamo lavorando da diversi mesi, con l’Aia, che raccoglie fascia di età compresa tra i 14 e i 19 anni e vuole promuovere i valori della legalità, del rispetto delle regole e del rispetto della cosa pubblica. Crediamo fermamente che la pratica sportiva è uno strumento di crescita personale e sociale”, ha concluso Parrucci.

Attivare nelle scuole superiori del territorio della provincia di Roma percorsi formativi per avvicinare gli studenti alla carriera di arbitro e al tempo stesso favorire la cultura del rispetto delle regole. È lo scopo del protocollo di intesa firmato questa mattina a Palazzo Valentini dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente dell’Associazione italiana arbitri (Aia), Carlo Pacifici, alla presenza del consigliere delegato all’Edilizia scolastica della Città metropolitana di Roma, Daniele Parrucci, davanti a una platea composta dagli studenti del liceo scientifico sportivo di Albano Murialdo e da diversi rappresentati della categoria arbitrale. Con oltre 206 sezioni e 20 comitati provinciali e regionali sul territorio nazionale, l’Aia è presente con sette sezioni nel territorio metropolitano e, nel solco dell’accordo stipulato con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara lo scorso novembre, rende effettivo anche su Roma e provincia l’impegno alla promozione tra gli studenti delle scuole superiori della carriera di arbitro, nonché alla diffusione della cultura del rispetto, dei valori e della crescita personale e sociale che lo sport porta con sé. Gualtieri ha ricordato che “stiamo cercando di sostenere a tutti i livelli le scuole, intese come motore della vita associata e civile. Scuole e sport sono un binomio importantissimo per noi”. Poi, ha aggiunto il primo cittadino, “il ruolo arbitrale è preziosissimo, perché richiede un approccio di equità e rispetto delle regole. Avere la possibilità di avvalerci della disponibilità dell’Aia per progetti nelle nostre scuole è fondamentale perché gli arbitri possono aiutare a promuovere i valori della lealtà e dello sport”. Pacifici dal canto suo ha spiegato che per la categoria arbitrale “la scuola è importante” perché è il luogo dove “c’è la maggior possibilità di fare reclutamento all’associazione necessario ad avere un ricambio generazionale”. Fare l’arbitro “non è semplice in un momento come questo. Siamo abituati a vedere lo sport come utenti, ma fare l’arbitro significa essere protagonisti, pesare le responsabilità e confrontarsi con i propri limiti. Ma, mentre il calciatore ha la copertura della società e della famiglia, l’arbitro è solo e con la responsabilità di dover decidere quello che avviene sui campi da gioco”. Pacifici ha poi spiegato che le 206 sezioni dell’Aia sparse sul territorio “non sono solo un punto di riferimento sportivo ma anche sociale, sono presidi di giustizia e pace, perché l’arbitro è una figura che cerca sempre di calmare gli animi e di portare avanti il rispetto per gli altri. Manifestare nelle scuole questa nostra esperienza di vita e di sport è importante”. “È un protocollo a cui stiamo lavorando da diversi mesi, con l’Aia, che raccoglie fascia di età compresa tra i 14 e i 19 anni e vuole promuovere i valori della legalità, del rispetto delle regole e del rispetto della cosa pubblica. Crediamo fermamente che la pratica sportiva è uno strumento di crescita personale e sociale”, ha concluso Parrucci.