Violenza donne: arresti domiciliari per un uomo che, respinto, aggredisce la sua collega

Un uomo di 31 anni, G. G., da questa mattina è agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali nei confronti di una sua collega di lavoro, avvenuti a Guidonia Montecelio nella notte tra il 23 e il 24 dicembre scorso. La misura cautelare è scattata al termine di articolate indagini avviate […]

Violenza donne: arresti domiciliari per un uomo che, respinto, aggredisce la sua collega

Un uomo di 31 anni, G. G., da questa mattina è agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali nei confronti di una sua collega di lavoro, avvenuti a Guidonia Montecelio nella notte tra il 23 e il 24 dicembre scorso. La misura cautelare è scattata al termine di articolate indagini avviate a seguito di attivazione del cosiddetto “Codice Rosa integrato” da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Tivoli ed è stata eseguita dagli investigatori del Commissariato distaccato Tiburtino su richiesta della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale.

Le indagini, svolte dai poliziotti del Settore specializzato nella Violenza di Genere e Minori del Commissariato di P.S. e coordinate dal pool “Gruppo uno” della Procura di Tivoli, hanno permesso di accertare i gravi indizi di colpevolezza ritenuti dal Gip nei confronti dell’uomo, il quale dopo aver tentato delle avances, non corrisposte, nella nottata, al termine del lavoro, si era presentato “come una furia” sotto l’abitazione della ragazza. Risulta dall’ordinanza del Gip che, dopo averla afferrata e scaraventata fuori dall’autovettura, nonostante le urla e la disperata resistenza della donna, la aggrediva sessualmente, provocandole con un bloccasterzo la frattura del naso, ecchimosi periorbitarie e contusioni al bacino, lesioni giudicate guaribili in trenta giorni.

Provvidenziale è risultato l’intervento di un vicino di casa che riusciva a sottrarre la ragazza dalla furia dell’uomo, inducendolo a desistere. Sono queste le ragioni che, denunciate in modo circostanziato dalla vittima e dai testimoni, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria tiburtina a disporre nei confronti dell’uomo la misura cautelare personale degli arresti domiciliari, fermo restando la presunzione d’innocenza.