Guidonia verso le elezioni: sarà record di candidati

Si respira tensione nell’aria anche perché non mancheranno le liste civiche in riproposizione del modello già visto nella vicina Tivoli. Cioè centinaia di candidati che magari non si sono mai occupati di politica ma che possono far comodo al capolista di turno per aumentare il numero di voti totali della lista e permettere così, allo […]

Guidonia verso le elezioni: sarà record di candidati

Si respira tensione nell’aria anche perché non mancheranno le liste civiche in riproposizione del modello già visto nella vicina Tivoli. Cioè centinaia di candidati che magari non si sono mai occupati di politica ma che possono far comodo al capolista di turno per aumentare il numero di voti totali della lista e permettere così, allo stesso, di entrare in consiglio comunale. Una tattica buona a portarsi a casa uno stipendio per i prossimi cinque anni perché a Guidonia Montecelio, partecipando a tutti i consigli e le commissioni, il bonifico mensile può anche superare i 900 euro.

Il recente “matrimonio” tra il Partito Democratico ed il Movimento Cinque Stelle ci regala la prima coalizione dove la candidatura a sindaco dovrebbe avere una natura politica. Oltre a Michel Barbet, attuale primo cittadino in quota Cinque Stelle, e l’avvocato Elisa Strani, sono in gioco i democratici Emanuele Di Silvio (in cerca di rivincite dopo la beffa del 2017, quando a voltargli le spalle al ballottaggio furono i rappresentanti del suo stesso partito), Mario Lomuscio e Simone Guglielmo.

Il Partito Democratico si gioca il tutto per tutto e ha chiesto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, un aiuto stimato intorno al milione e mezzo di euro: a tanto ammontano le risorse in arrivo per la Città dell’Aria per realizzare quelle opere pubbliche mai pensate negli ultimi anni e utili a convincere i moderati a spostare in questa area il proprio voto. Gli avversari naturali, quelli del centrodestra, sono in difficoltà.

Tutti e tre i coordinatori dei partiti principali puntano a diventare candidato sindaco della coalizione: Mario Pozzi per Fratelli d’Italia, Maurizio Massini per Forza Italia e Alessandro Messa per la Lega. Si parla addirittura di primarie. Il leghista Messa vuole blindare la propria posizione, dopo essere rimasto clamorosamente fuori dal consiglio nel 2017 nonostante le 780 preferenze. Stesso discorso per Pozzi che nelle ultime due campagne elettorali ha dimostrato di avere centinaia di preferenze, rimanendo però sempre fuori dai giochi che contano.

Il forzista Massini potrebbe vincere tra i due litiganti, ma gli azzurri hanno espresso il candidato anche cinque anni fa e al momento sono la forza meno rappresentata delle tre anche alla Pisana e quindi sembra improbabile poter pensare ad una risoluzione favorevole per i fedelissimi del Cavaliere dove risulterà interessante la lotta interna per aggiudicarsi il primo posto della lista. Tutte queste dispute per la candidatura a sindaco, effettuate senza contattare la base, hanno già allontanato alcuni esponenti di spicco dei moderati, come gli ex consiglieri Maurizio Lotti e Michele Venturiello oltre all’ex assessore Marco Berlettano. Questi ultimi potrebbero costruire una nuova forza di centro oppure spostarsi tra i civici. Sono addirittura due i movimenti di spicco senza loghi di partito. Il Nuovo Polo Civico che cinque anni fa ha sfiorato il ballottaggio non ha mai smesso di lavorare, non portando mai in conflitto le due anime: quella moderata e vicina ad Italia Viva di Aldo Cerroni da una parte e quella di centrodestra guidata da Mauro Lombardo dall’altra.

Senza problemi di partito il Nuovo Polo Civico sfrutterà il vantaggio di poter annunciare al più presto il candidato sindaco, già ad inizio febbraio, dimostrando di avere idee chiare e un progetto definito. Questa volta, però, il Nuovo Polo Civico potrebbe perdere consensi a causa dell’intromissione in questo mondo variegato dell’ex grillino Claudio Zarro che da tempo è uscito con coraggio dal cerchio magico del sindaco, posizionandosi all’opposizione, perché in disaccordo con l’operato della maggioranza. Sono soprattutto i giovani a seguire in massa Zarro che ha costruito una rete ramificata in tutti i quartieri.

Già da ora è possibile pronosticare un record nel numero di candidati al consiglio comunale, con la difficoltà per tutti di toccare le migliaia di preferenze del 2014. Tuttavia il 2022 potrebbe segnare il ritorno di personaggi che sono rimasti a guardare nell’ultima tornata e parliamo di Aldo Romanelli (capace di costruire un impero a Colle Fiorito nella zona de “La Sorgente”) e Marco Bertucci, sempre più un punto di riferimento romano per Fratelli d’Italia e che potrebbe pensare anche a stringere accordi per una candidatura nel consiglio regionale. (Danilo D’Amico)