Asl Roma5: il punto con il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito

Superati i 10.000 vaccini e dall’8 febbraio partirà la campagna di vaccinazione per gli ultraottantenni. Ne parliamo con il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito, che nonostante l’emergenza, presente ormai da un anno, sta proseguendo con la progettualità anche per il post Covid Come procede la campagna vaccinale? Come proseguiranno le prossime fasi? La campagna vaccinale […]

Asl Roma5: il punto con il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito

Superati i 10.000 vaccini e dall’8 febbraio partirà la campagna di vaccinazione per gli ultraottantenni. Ne parliamo con il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito, che nonostante l’emergenza, presente ormai da un anno, sta proseguendo con la progettualità anche per il post Covid

Come procede la campagna vaccinale? Come proseguiranno le prossime fasi?

La campagna vaccinale nella ASL Roma 5, coordinata a livello di Direzione Sanitaria aziendale, è iniziata il 29 dicembre seguendo le indicazioni regionali e ministeriali. Sono stati quindi vaccinati in questa prima fase gli operatori sanitari e della sanità, gli ospiti e gli operatori delle RSA (14) e delle Case di Cura, i dializzati, i Medici di Medicina Generale (MMG), i Pediatri di Libera Scelta (PLS), i farmacisti. È iniziata la somministrazione della seconda dose del vaccino che, viste le scorte e i tempi di consegna del vaccino, hanno, su indicazione regionale, la priorità. Dal primo giorno la ASL Roma 5 è tra le prime aziende del Lazio per numero di vaccini effettuati. Ad oggi, martedì 26 gennaio, sono stati somministrati 12.583 vaccini anti-Covid 19, di cui 9.221 prime dosi e 3.362 richiami. La ASL Roma 5 sta ottenendo risultati importanti grazie al grande lavoro e sforzo organizzativo di tutti gli operatori, che ringrazio a nome di tutta l’Azienda. Al momento ci si sta concentrando, come da indicazioni regionali, vista l’attuale situazione, alla somministrazione delle seconde dosi. Per quanto riguarda la vaccinazione degli over 80 anni, le prenotazioni partiranno dal 1° febbraio con modalità online sul sito salutelazio.it e le somministrazioni dei vaccini partiranno da lunedì 8 febbraio. In questa fase la ASL Roma 5 mette a disposizione 8 punti di somministrazione attivi e operativi dalle ore 9.00 alle 19.00, dal lunedì alla domenica: Colleferro – Auditorium; Mentana, via Reatina snc; Casa della Salute Palombara Sabina; Palestrina – Palaverde; Subiaco Distretto; Tivoli, Palazzo Cianti; Tivoli, Acque Albule; Valmontone Hospital. La capacità vaccinale quotidiana dell’Azienda sarà di oltre 900 vaccini, e dipenderà dal numero di dosi vaccinali a disposizione ed è stata progettata per avere la capacità di raddoppiare con l’inizio della somministrazione delle secondi dosi all’utenza vaccinata nei primi 20 giorni. La campagna vaccinale proseguirà progressivamente, coerentemente con le indicazioni ministeriali e regionali, con l’estensione dell’offerta vaccinale alle fasce d’età inferiore, fino a raggiungere tutta la popolazione. È previsto il coinvolgimento attivo dei MMG che hanno aderito alla manifestazione di interesse indetta dalla Regione. In questo caso il cittadino potrà chiedere il vaccino al proprio medico di medicina generale (MMG), la prenotazione sarà gestita direttamente dal medico e la somministrazione avverrà presso lo studio del medico o studi aggregati. Il vaccino verrà distribuito ai medici di medicina generale che aderiscono alla campagna vaccinale attraverso i 20 Hub ospedalieri per garantirne la ‘catena del freddo’.

A che livello di saturazione sono gli ospedali dell’Asl Roma 5, sia per la parte Covid che no-Covid?

Possiamo dire che al momento il tasso di occupazione dei posti letto nei presidi ospedalieri aziendali si attesta intorno al 90 per cento che a Palestrina, Covid Hospital Aziendale, in alcuni momenti raggiunge anche il 100 per cento. Il sistema è pronto ad una terza ondata? Si è lavorato molto e si sta lavorando ancora per rendere il sistema il più flessibile possibile al fine di far fronte ad ogni eventualità. Rispetto ad una eventuale terza ondata, che si spera scongiurata, anche grazie alle recenti opere strutturali concluse ed in corso, nonché ai setting aziendali alternativi disponibili, sono prontamente attivabili, in caso di necessità, una serie di assetti organizzativi “di emergenza” tali da consentire un’adeguata risposta del sistema ad un incremento della domanda di ospedalizzazione. Analogamente a quanto fatto per la rete ospedaliera, già dal mese di aprile, è stata potenziata con varie azioni la rete territoriale. È stata inoltre potenziata anche la sezione di diagnostica molecolare del laboratorio analisi anche con acquisizione di personale e tecnologie dedicati alla linea COVID.

Si sta cominciando a lavorare per la ripresa delle attività programmate come visite ed operazioni?

Per tutto il periodo dell’emergenza così come previsto anche da indicazioni regionali e nazionali sono e sono state garantite le prestazioni delle patologie non differibili – oncologiche e a qualsiasi titolo con classe di priorità A. Così come è accaduto dopo la prima fase si prevedono, appena la fase di recrudescenza volgerà verso il termine, progetti di eliminazione delle code per le visite e di potenziamento dell’attività chirurgica per il recupero delle patologie differibili non trattate. Questo avverrà certamente, con particolare riguardo ai progetti di abbattimento liste attesa per prestazioni ambulatoriali, in coerenza con le indicazioni che eventualmente darà anche la Regione.

Nonostante la pandemia, sono stati messi in cantiere nuovi progetti?

Nonostante l’emergenza che ci accompagna ormai da un anno, si sta proseguendo con la progettualità anche per il post Covid. In particolare c’è in corso un ampio progetto di riorganizzazione dell’attività chirurgica aziendale, sia a livello ospedaliero che di chirurgia ambulatoriale; progetti di potenziamento della diagnostica per immagini, anche grazie all’acquisizione di strumentazioni – TC e personale; progetto per implementazione della parto-analgesia; progetto congiunto radiologia-urologia per il trattamento mini-invasivo delle patologie di interesse chirurgico della tiroide e della prostata e tra gli altri anche un progetto di telemedicina per la diabetologia. Il tutto al fine di ridurre il livello di mobilità passiva e anzi con lo scopo di creare una mobilità attiva verso la ASL Roma 5. Vorrei concludere ricordando che l’emergenza c’è ancora ma oggi disponiamo di un’arma in più che possiamo usare: ora c’è il vaccino”.