Villa Adriana: ipotesi di una nuova discarica?
Da giorni si lavora a spron battuto nella cava di pozzolana che nel 2009 apparteneva alla GSM pozzolana srl e doveva ricevere le terre di scavo della metro C di Roma che in effetti non sono mai arrivate.Le vasche erano pronte ed impermeabilizzate ma così sono rimaste, esposte alle intemperie che le hanno deteriorate. Lavori […]
Da giorni si lavora a spron battuto nella cava di pozzolana che nel 2009 apparteneva alla GSM pozzolana srl e doveva ricevere le terre di scavo della metro C di Roma che in effetti non sono mai arrivate.Le vasche erano pronte ed impermeabilizzate ma così sono rimaste, esposte alle intemperie che le hanno deteriorate.
Lavori alla luce dei fari, telecamere installate, container abitabili installati, una escavatrice in movimento. “Vista la crisi dei rifiuti romani, vera o strumentalizzata che sia, ci siamo allarmati” dice Gianni Innocenti presidente del Circolo Legambiente di Tivoli e consigliere comunale Presidente della commissione ambiente. “Abbiamo cercato informazioni inutilmente, fino a quando, in via informale, ci è stato detto di non preoccuparci perché non si trattava di “monnezza” ma delle macerie che si devono asportare dalle zone terremotate dell’alto Lazio”.
Così inizia una vicenda che sta già comparendo sulle pagine nazionali del quotidiani e sulle TV.L’ipotesi di una nuova discarica a ridosso di Villa Adriana ha fatto sobbalzare tutti, per primo Gian Antonio Stella dalle pagine del Corriere della Sera.
“Ci si chiede, -continua Innocenti- perché non comunicare, per esempio al comune di Tivoli, anche se quella cava è in comune di Roma ma al confine con Tivoli, cosa si sta facendo? Non abbiamo pregiudizi nei confronti delle macerie dei comuni terremotati vogliamo solo garanzie: contengono amianto ed in quel caso è avvenuta la caratterizzazione prevista? Vorremmo capire chi provvederà al trasporto e con quali garanzie. Vogliamo che non si scarichi di notte e che si effettuino molti controlli a campione. Desideriamo essere informati in modo corretto e trasparente.”
Il settore ambiente del Comune avvierà un accesso agli atti nei confronti del Comune di Roma e della regione Lazio per conoscere chi ha rilasciato autorizzazioni e per che tipo di rifiuti, poiché di questo non si sa nulla.
L’esperienza di sei anni fa induce ad essere diffidenti, il solo fatto che dall’alto Lazio le macerie arrivino al confine con Tivoli lascia perplessi, visti costi del trasporto. Se arrivassero informazioni trasparenti su motivi e necessità la cittadinanza tiburtina ringrazierebbe, evidente si preferisce che si pensi a male!
