Quarta udienza del processo Rubeis, per la difesa: “Non c’è stata alcuna minaccia”
#NLCronaca – #processoRubeis – Quarta udienza del processo a Eligio Rubeis, ascoltati ieri, lunedì 11 luglio, in quasi sei ore, tre dei quindici testimoni previsti. L’ex sindaco di Guidonia in aula. Il pubblico ministero Luigi Pacifici aveva al suo fianco il nuovo Procuratore capo Francesco Menditto. La difesa: “Non si è sentito parlare di minacce […]
#NLCronaca – #processoRubeis – Quarta udienza del processo a Eligio Rubeis, ascoltati ieri, lunedì 11 luglio, in quasi sei ore, tre dei quindici testimoni previsti. L’ex sindaco di Guidonia in aula. Il pubblico ministero Luigi Pacifici aveva al suo fianco il nuovo Procuratore capo Francesco Menditto.
La difesa: “Non si è sentito parlare di minacce – spiega a margine dell’udienza l’avvocato Santino Foresta – , il sindaco avrà anche fatto di tutto per far assumere una ragazza bisognosa che cercava lavoro ma nelle telefonate non c’è traccia di minacce e così i testimoni non parlano di minacce. Il teste principale che doveva confermare la sussistenza delle minacce non l’ha fatto”.
Gli avvocati di Rubeis hanno da subito espresso perplessità sulle perizie delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche (600 pagine), che non sarebbero fedeli all’audio, presentando eccezione e chiedendo la nullità della perizia. Depositata contestualmente come memoria difensiva la perizia realizzata dal perito di parte. Ora tutto è rinviato alla prossima udienza prevista per il 2 novembre alle 11.
LE TESTIMONIANZE
Sono stati ascoltati Alessandro Gessi (che si è costituito parte civile), all’epoca dei fatti direttore della Coop del centro commerciale Tiburtino che sarebbe stato “invitato” ad assumere una ragazza; la sua fidanzata (ascoltata in merito ad una telefonata; il maresciallo della Guardia Forestale che ha condotto le intercettazioni.
I CAPI D’ACCUSA
Rubeis è accusato di “concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità”. Secondo le tesi del pubblico ministero l’ex sindaco Eligio Rubeis avrebbe fatto pressioni per le due assunzioni. Nel caso del supermercato commentando durante una conversazione “se no sto centro pijo e glielo chiudo” mentre nel secondo caso si sarebbe poi adoperato per far pagare dal Comune alcune fatture scadute che la clinica aveva da tempo presentato al Comune.

