Settore estrattivo in crisi, altri quattro licenziamenti da Pacifici. Operai in agitazione
#NLLAVORO – #licenziati – #Guidonia – Sono in agitazione da oltre dieci giorni i sindacati di categoria e gli operai che protestano contro gli ulteriori quattro licenziamenti decisi dalla società di estrazione del travertino Fratelli Pacifici di Villalba di Guidonia. Altre quattro persone destinate a perdere il lavoro che si vanno ad aggiungere ai 13 […]
#NLLAVORO – #licenziati – #Guidonia – Sono in agitazione da oltre dieci giorni i sindacati di categoria e gli operai che protestano contro gli ulteriori quattro licenziamenti decisi dalla società di estrazione del travertino Fratelli Pacifici di Villalba di Guidonia. Altre quattro persone destinate a perdere il lavoro che si vanno ad aggiungere ai 13 andati in prepensionamento e ai 23 licenziati. Alla base della politica della società la necessità di ridurre i costi a causa della crisi del settore estrattivo del distretto industriale di Guidonia che fino a qualche anno fa rappresentava il 5 per cento del PIL della Regione Lazio e che sembrerebbe non vedere fine. La protesta ha raggiunto anche momenti di toni accesi. Lo stato di agitazione proseguirà fino al 22 giugno.
LA POSIZIONE DEI SINDACATI.
“Già due giorni fa la proprietà ha provato a far caricare un camion utilizzando lavoratori esterni, ma siamo riusciti a bloccare i cancelli. Questo è l’apice di una situazione che va avanti ormai da oltre un anno, cioè da quando sono avvenuti 35 licenziamenti (12 un anno fa ed altri 23 nello scorso dicembre), a seguito della decisione da parte della direzione aziendale di chiudere il laboratorio di lavorazione della pietra per dedicarsi unicamente all’estrazione del grezzo da destinare all’esportazione e lavorazione delocalizzata in Paesi a più basso costo di mano d’opera, quali Cina e Turchia – dichiarano Remo Vernile della Feneal Uil di Roma, Mohamed Abd El Baset della Filca Cisl di Roma e Claudio Coltella della Fillea Cgil di Roma e Lazio – Siamo certi, purtroppo, che ai 4 licenziamenti già avviati con le modalità previste dalla legge Fornero ne seguiranno altri. Inoltre, l’azienda non ha corrisposto ai lavoratori il premio di risultato previsto dal contratto integrativo interaziendale sottoscritto dalla stessa società”.
LA RICHIESTA DI INCONTRI CON REGIONE E DISTRETTO INDUSTRIALE. UN TAVOLO DOVE DISCUTERE TUTTE LE REALTA’ DEL SETTORE
“La condizione in cui versano oggi i lavoratori della Pacifici”- affermano i sindacalisti – è la stessa di molti altri lavoratori e riguarda tutto il settore dell’estrazione e lavorazione della pietra nel Lazio. Sono centinaia i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro nella totale indifferenza di enti ed istituzioni che regolano le concessioni estrattive, le applicano e le rilasciano”.
LA POSIZIONE DELLA SOCIETA’
“Abbiamo aperto da oltre un anno gli incontri con i sindacati e gli operai per proporre alcune misure per tagliare i costi attraverso la rinuncia ad alcuni benefit – spiega Francesco Pacifici – ma nessuna soluzione è stata accettata. La nostra società deve affrontare le conseguenze di oltre due anni caratterizzati da perdite importanti. Nonostante questo, però, non abbiamo mai saltato il pagamento di una mensilità. Da poco abbiamo ottenuto la concessione di una nuova cava di circa un ettaro ma contemporaneamente ne abbiamo chiusa una da quattordici e siamo ancora in attesa (dal 2008) della concessione di un’altra cava già aperta e di pochi ettari. Oggi rispetto al passato siamo costretti a confrontarci con un mercato del travertino mondiale e con costi del lavoro altissimi. A noi ogni singolo cavatore costa 55mila euro annui di cui solo 30mila vanno al lavoratore. Non è colpa nostra. Molti di noi hanno deciso da tempo di ridursi lo stipendio del 20/25%”.


