Cambia/Menti: Genitori allenatori emotivi

Una delle competenze genitoriali più importanti è quella di saper rappresentare per i nostri figli una guida autorevole nel mondo delle emozioni. John Gottman, uno dei principali studiosi dell’intelligenza emotiva, ha messo in luce come i bambini e i ragazzi emotivamente allenati ottengono risultati migliori a scuola, sanno relazionarsi in maniera più efficace con gli […]

Cambia/Menti: Genitori allenatori emotivi

Una delle competenze genitoriali più importanti è quella di saper rappresentare per i nostri figli una guida autorevole nel mondo delle emozioni. John Gottman, uno dei principali studiosi dell’intelligenza emotiva, ha messo in luce come i bambini e i ragazzi emotivamente allenati ottengono risultati migliori a scuola, sanno relazionarsi in maniera più efficace con gli altri e sono meno a rischio di incorrere in problematiche comportamentali e in disturbi dell’umore.  Allenare emotivamente i nostri figli significa prima di tutto saper ascoltare con attenzione e rispetto sia le nostre che le loro emozioni, senza sottovalutarle o amplificarle e, successivamente, significa sostenere i nostri figli nel riuscire a dare un nome alle emozioni provate.  Aiutare i nostri figli a riconoscere e a dare un nome alle emozioni significa allenarli a trasformare sensazioni spesso amorfe  e sgradevoli in qualcosa di ben definibile e con confini ben precisi, come ogni altro normale elemento all’interno della vita. Parallelamente è fondamentale allenare i nostri figli a distinguere le emozioni dai comportamenti e a capire che tutte le emozioni sono accettabili, mentre non tutti i comportamenti possono essere accettati. Così, per esempio, è accettabile essere arrabbiati, ma non è accettabile tirare una sedia o picchiare qualcuno per manifestare la propria rabbia. Diventa così fondamentale allenare i nostri figli a manifestare le emozioni con comportamenti adeguati al rispetto degli altri, alle regole e ai contesti. Un allenamento emotivo costante permetterà ai nostri figli di fidarsi delle proprie emozioni, di saperle regolare e di saperle utilizzare efficacemente nel rapporto con gli altri, con una ricaduta fortemente positiva sull’autostima, sull’autonomia e sul senso di autoefficacia, ossia sui tre pilastri del benessere psicologico.

dott.ssa Fabiola Trojani

www.studiodipiscologiativoli.it

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