Topi d’appartamento fermati dopo folle inseguimento sulla Tiburtina
#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Dopo una fuga a tutta velocità lungo la Tiburtina, fermati due componenti di una banda di cinque nomadi specializzati nei furti in appartamento. I ladri, che avevano la base in Campania, colpivano in tutta Italia e sempre a bordo della stessa vettura, un’Audi A4 nera. Proprio il loro “bolide”, più e più […]
#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Dopo una fuga a tutta velocità lungo la Tiburtina, fermati due componenti di una banda di cinque nomadi specializzati nei furti in appartamento. I ladri, che avevano la base in Campania, colpivano in tutta Italia e sempre a bordo della stessa vettura, un’Audi A4 nera. Proprio il loro “bolide”, più e più volte segnalato, ha permesso ai carabinieri di Tivoli di fermare parte della banda di razziatori.
L’Audi, già scappata ad un posto di blocco qualche giorno a Monterotondo, è stata individuata in zona Albuccione l’altro pomeriggio. Una pattuglia della compagnia tiburtina, notata la macchina, ha provato ad avvicinarla per un controllo. I ladri all’interno, però, sono subito scappati lanciandosi a tutta velocità lungo la via Tiburtina speronando, anche nel tentativo di rallentare i militari, diverse vetture incolonnate.
I fuggitivi hanno proseguito la folle corsa lungo la consolare fino all’incrocio con via Tenuta del Cavalieri quando hanno imboccato la strada verso Lunghezza, tamponando uno scuolabus che fortunatamente non trasportava bambini in quel momento. L’inseguimento è finito poco dopo, quando la macchina ha imboccato una strada senza uscita. I malviventi, così, sono scappati a piedi per i campi. I militari, che li hanno inseguiti, sono riusciti a bloccarne due su cinque. Quei due sono stati processati la mattina dopo e durante l’udienza hanno confermato che al momento di essere intercettati all’Albuccione stavano per andare a compiere dei furti in zona. I due, entrambi nomadi di 29 con precedenti uno di origini serbe e l’altro bosniache, sono stati condannati a 3 anni e 2 mesi di carcere per danneggiamento aggravato, resistenza, lesioni, porto di arnesi da scasso. La macchina, invece, è risultata essere intestata ad un prestanome proprietario di un’altra quarantina di macchine.

