CambiaMenti: Dimmi come ti trucchi e scoprirai chi sei

Riservato ai momenti importanti, ma anche agli appuntamenti di ogni giorno, il gesto di truccarsi cela molti segreti. Appartiene all’uomo da sempre e affonda le sue radici nella storia antica. Ad esempio, oggi sappiamo che popolazioni antiche quali gli egiziani, gli etruschi, greci e romani avevano l’abitudine di ornare il proprio volto con colori e […]

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Riservato ai momenti importanti, ma anche agli appuntamenti di ogni giorno, il gesto di truccarsi cela molti segreti. Appartiene all’uomo da sempre e affonda le sue radici nella storia antica. Ad esempio, oggi sappiamo che popolazioni antiche quali gli egiziani, gli etruschi, greci e romani avevano l’abitudine di ornare il proprio volto con colori e gioielli manufatti.

Nel corso dei secoli, l’uomo oltre all’obiettivo dell’abbellimento, ha dato al trucco altri valori e sensi trasformandolo in una vera e propria arte. Per gli antropologi il trucco non ha mai avuto unicamente lo scopo di abbellire, ma anche di lanciare un messaggio ben preciso di appartenenza ad un popolo, ad uno status sociale o ad un gruppo. E’ in questo senso che ne osserviamo il forte potere comunicativo: truccarsi in un certo modo permette di appartenere ad un gruppo o di differenziarsene. Gli indiani, i neozelandesi o i guerrieri Masai sono popolazioni contemporanee che fanno da esempio. Nella cultura del mondo occidentale il trucco inteso come elemento caratterizzante di una appartenenza sociale è facilmente  osservabile tra gli adolescenti: passeggiando nel centro di una città italiana incontriamo e distinguiamo con grande facilità e proprio grazie al potere comunicativo del trucco, gruppi di adolescenti che seguono gli stessi modelli, ad esempio i Dark o gli Emo.

Se nell’adolescenza il significato del trucco come appartenenza sociale è un elemento importante utile nella costruzione della propria identità, con l’età adulta l’utilizzo dell’abbellimento del viso perde il significato di appartenenza sociale e acquista nuovi significati che appartengono maggiormente all’espressione di se stessi, alla propria individualità e ai propri stati d’animo.

Truccarsi permette di mettere in risalto alcune particolarità del volto e di nasconderne altre, gesto che ad un livello più profondamente psichico può rivelare il desiderio e la volontà di celare alcune nostre parti o al contrario di esaltarne altre. Così questa antica arte aiuta ad essere visibile o al contrario a nascondere e attraverso di essa possiamo esprimere i nostri diversi e unici modi di essere. Non a caso si usano frequentemente molte e diverse espressioni che prendono spunto dal trucco per esprimere metaforicamente i nostri stati d’animo, la nostra personalità. A volte utilizziamo il trucco per mascherarci, altre ci sentiamo liberi di avere un volto acqua e sapone. Alcune volte preferiamo un trucco pesante, altre un trucco più leggero e altre volte ancora, in relazione a momenti particolari di vita scegliamo trucchi che trasformano in modo permanente il nostro volto e la nostra espressione.  Sarà facile adottando una lettura più psicologica dei gesti quotidiani poter entrare in empatia e comprendere le persone importanti che ci circondano e, perché no, rivolgere anche un pensiero maggiormente riflessivo su di noi, su come ci sentiamo, sostenendo la nostra capacità di ascolto e di auto-riflessione.

Dr.ssa Barbara Vecchioni e dr.ssa Marcella Fazzi

www.studiodipsicologiativoli.it

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