Tivoli, il suo primo museo. A dicembre apriranno gli ex “Discoli” a piazza Campitelli
#NLCronaca #Tivoli – Conto alla rovescia per la riapertura degli ex “Discoli”, a dicembre aprirà dopo decenni di chiusura il palazzo di via Mauro Macera. Pur se parzialmente, due piani su cinque oltre al seminterrato, l’ammezzato e al terrazzo, l’edificio tornerà a vivere ed ospiterà, in attesa del definitivo museo, due esposizioni, una sala conferenze, […]
#NLCronaca #Tivoli – Conto alla rovescia per la riapertura degli ex “Discoli”, a dicembre aprirà dopo decenni di chiusura il palazzo di via Mauro Macera. Pur se parzialmente, due piani su cinque oltre al seminterrato, l’ammezzato e al terrazzo, l’edificio tornerà a vivere ed ospiterà, in attesa del definitivo museo, due esposizioni, una sala conferenze, un internet point ed una sala proiezioni. Il Comune di Tivoli, così, avrà il suo primo museo. Una buona notizia in attesa della riapertura della Rocca Pia e della Mensa Ponderaria, altri due siti chiusi da oltre un ventennio e che meriterebbero sorti migliori.
Anche se al momento non c’è la data precisa, l’apertura dovrà avvenire necessariamente entro dicembre per evitare di perdere un finanziamento regionale. A stabilirlo è stata l’Amministrazione Comunale che, in una delibera di giunta, ha individuato anche sarà esposto al pubblico. Al primo piano saranno allestite una o più sale con una parte del patrimonio librario antico di Tivoli, le Cinquecentine relative al giubileo. Mentre al pian terreno sarà esposta La Deposizione, sei statue in legno del 1200 che rappresentano il momento in cui il corpo di Gesù fu tolto dalla croce, attualmente ospitate presso la Cattedrale di Tivoli e che la Curia Vescovile ha concesso gratuitamente per un anno.
Da Palazzo San Bernardino hanno suddiviso tra i tre dirigenti i compiti per aprire l’edificio entro il prossimo mese. Al settore Lavori pubblici spettano tutte le opere ed i lavori per ottenere autorizzazioni e contrattualizzare le utenze. Al settore cultura, invece, gli arredi, le suppellettili, le strumentazioni e la sorveglianza oltre alla gestione delle risorse umane per il funzionamento dell’info point. Al settore economico, infine, gli aspetti assicurativi e la gestione finanziaria degli interventi.
“Queste prime esposizioni sono solo un inizio, come è stato il Primo Maggio per il Santuario d’Ercole Vincitore – ha commentato l’assessore alla Cultura ed al Turismo, Urbano Barberini -. E’ l’inizio di un percorso irreversibile per restituire alla città i suoi beni, una percorso già iniziato con il Santuario e che proseguirà gli altri beni che per troppo sono rimasti chiusi”.
LA STORIA DEI “DISCOLI”
Il complesso monumentale chiamato “ex collegio della Missione”, vicino all’ingresso secondario di Villa d’Este, è ispirato alla casa della Missione di Montecitorio a Roma. È composto da cinque piani per un totale di 3.505 metri quadri, tra cui un seminterrato ed un terrazzo.
Il palazzo, costruito sul finire del 1700 ospitò per decenni i missionari vincenziani, dal 1870 divenne un carcere minorile ed ospitò anche il quartier generale di Giuseppe Garibaldi quando passò per Tivoli. Divenne di proprietà comunale negli anni ’80, da allora non è mai stato aperto ed è stato interessato da diversi interventi di manutenzione e riqualificazione.
I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
I primi lavori, 150 milioni delle allora lire, sono stati realizzati negli anni ’90 ed hanno riguardato il tetto che stava crollando. Vennero spesi, poi, 413 mila euro per eliminare il muro di cinta del cortile dell’ex riformatorio, così da recuperare lo spazio esterno di collegamento tra l’uscita secondaria della Villa d’Este, Piazza dell’Annunziata e Piazza Campitelli, tornando così alla forma originaria. Nel 2003 partì un intervento più consistente, costato 2 milioni e 205 mila euro, per il consolidamento del complesso edilizio e per la ristrutturazione del piano terra, finanziati dall’allora Provincia di Roma nell’ambito del Piano Restauri. Gli ultimi lavori, 333 mila euro arrivati con un finanziamento Por Fesr per la “Valorizzazione e promozione del patrimonio culturale e paesistico nelle aree di particolare pregio” ottenuti dalla precedente amministrazione Gallotti, sono serviti per il completamento del primo piano.

