Nodo di Ponte Lucano, Napoleoni: “Padri e padrini”

Le polemiche non mancano mai e il giorno del taglio del nastro del Nodo di Ponte Lucano arrivano pure alcuni chiarimenti. A precisare tempi e modi di finanziamento del progetto è l’attuale presidente del consiglio comunale di Tivoli, Andrea Napoleoni. Il comunicato di Napoleoni “L’inaugurazione del nuovo Svincolo di Ponte Lucano va certamente sottolineata come […]

Nodo di Ponte Lucano, Napoleoni: “Padri e padrini”

Le polemiche non mancano mai e il giorno del taglio del nastro del Nodo di Ponte Lucano arrivano pure alcuni chiarimenti. A precisare tempi e modi di finanziamento del progetto è l’attuale presidente del consiglio comunale di Tivoli, Andrea Napoleoni.

Il comunicato di Napoleoni

“L’inaugurazione del nuovo Svincolo di Ponte Lucano va certamente sottolineata come un fatto estremamente positivo. La viabilità da sempre costituisce un elemento di grande criticità per il nostro territorio e quest’opera sicuramente ridurrà il disagio per i cittadini. Credo sia doveroso fare alcune precisazioni che mirano a fare luce sulla storia di questo progetto, non proprio collimante con il contenuto di alcuni comunicati stampa e manifesti del Pd regionale e locale. Il primo finanziamento dell’opera da parte della Provincia di Roma (allora governata dal centrodestra con Silvano Moffa) pari a 2,5 milioni di euro risale al 2002 a cui a fatto seguito un ulteriore stanziamento di 2,5 milioni di euro nel 2003. Le somme furono stanziate grazie a due emendamenti firmati dal sottoscritto e dal collega Mazza di Guidonia. Sono trascorsi 12 anni tra conferenze stampa ed annunci, spesso in prossimità di scadenze elettorali, che indicavano l’avvio dei lavori e la conclusione dell’opera. Mi duole ricordare che uno dei motivi del grave ritardo fù il tira e molla tra e la Giunta Gasbarra e l’allora Sindaco di Tivoli Vincenzi con quest’ultimo che voleva a tutti i costi gestire l’appalto dell’opera che tuttavia rimase in capo alla Provincia e che, ironia della sorte, vide lo stesso Vincenzi gestirla in qualità di Assessore ai Lavori Pubblici dell’Ente provinciale. Non so se è possibile oggi attribuire i meriti dell’opera a qualcuno in particolare, affermo soltanto che senza quell’iniziale volontà politica e senza il relativo stanziamento ed avvio delle procedure di concertazione con gli altri enti locali, le forbici per il taglio del nastro sarebbero sicuramente rimaste nel cassetto”.

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