Polizia chiude una “casa chiusa”: ci lavoravano 4 donne dai 18 ai 63 anni
#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Chiusa una “casa chiusa” a Villalba di Guidonia, in un appartamento di via Parma “operavano” quattro donne, due italiane di 45 e 50 anni, una romena di 18 ed una colombiana di 63. Il piccolo bordello, fino a poco tempo fa, era in via Lago dei Tartari ma il proprietario dell’abitazione, capito […]
#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Chiusa una “casa chiusa” a Villalba di Guidonia, in un appartamento di via Parma “operavano” quattro donne, due italiane di 45 e 50 anni, una romena di 18 ed una colombiana di 63. Il piccolo bordello, fino a poco tempo fa, era in via Lago dei Tartari ma il proprietario dell’abitazione, capito che nell’appartamento avveniva qualcosa di “poco chiaro”, ha rescisso il contratto costringendo le meretrici a traslocare nella più tranquilla via, una delle ultime strade di Villalba prima dei terreni e le cave che la separano da Guidonia. Le donne pubblicizzavano la propria attività su siti di incontri specializzati in annunci per relazioni “a pagamento” e le tariffe, stando a quanto appurato dai poliziotti, erano tra i 50 ed i 100 a seconda delle prestazioni.
Il giro delle quattro donne, stando alle indagini condotte dagli agenti del commissariato di Tivoli, era piuttosto fiorente. I poliziotti hanno cominciato gli appostamenti davanti a tutti e due gli appartamenti dopo che erano giunte agli uffici diverse segnalazioni di uno strano andirivieni di uomini che entravano negli edifici e ne uscivano dopo poco. Le indagini hanno poi confermato i sospetti, molti clienti sono stati fermati ed identificati al momento dell’uscita ed hanno confermato di essersi recati sul posto per consumare un rapporto sessuale.
Alla fine, certi dell’attività che si svolgeva nell’appartamento di via Parma, è scattato il blitz. Una volta all’interno dell’ abitazione gli agenti hanno appurato che alcuni ambienti erano stati trasformati e arredati in modo tale che le 4 donne potessero accogliere nel modo più confortevole i clienti.
Nel proseguo delle indagini, l’appartamento è risultato essere stato concesso in locazione ad una sola di loro, l’italiana di 47 anni, che oltre ad esercitare in prima persona la prostituzione all’interno, favoriva anche l’attività delle altre tre “colleghe”, organizzando il loro lavoro. La donna è stata denunciata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Anche l’affittuario dell’abitazione, notato recarsi più volte all’interno dell’appartamento per riscuotere il canone d’affitto, al termine delle indagini è stato denunciato favoreggiamento della prostituzione. Nel corso delle indagini i poliziotti della dirigente Mariella Chiaramonte hanno scoperto anche un altro appartamento, a Capena, utilizzato dal gruppo per la stessa attività.

