Dramma a Riofreddo, uomo uccide la moglie e poi si suicida. Lei voleva lasciarlo
#NLCronaca #Roviano – Dramma in una casa nelle campagne di Riofreddo, domenica sera un uomo uccide la moglie e poi si toglie la vita. Nella stanza accanto a quella dove si è consumata la tragedia c’era la figlioletta di 8 anni che poi dopo aver trovato i genitori in una pozza di sangue chiama i […]
#NLCronaca #Roviano – Dramma in una casa nelle campagne di Riofreddo, domenica sera un uomo uccide la moglie e poi si toglie la vita. Nella stanza accanto a quella dove si è consumata la tragedia c’era la figlioletta di 8 anni che poi dopo aver trovato i genitori in una pozza di sangue chiama i fratelli. Dietro al gesto disperato dell’uomo, Samuele Sebastiani di 52 anni, ci sarebbe la volontà della donna, Nicoletta Giannarusto di 48 anni originaria di Canosa di Puglia, di lasciarlo. Lasciano quattro figli, oltre alla piccola anche tre ragazzi di 15, 17 e 19 anni. La donna, poi, aveva anche un altro figlio, avuto da una precedente relazione, di 28 anni e che l’aveva da poco resa nonna.
Una decisione di lasciare l’uomo, Nicoletta l’aveva presa già da tempo e lui ne era a conoscenza. Si era anche confidato con gli amici del paesino dicendosi rassegnato e di essere anche pronto a lasciargli la casa. Samuele, imprenditore edile specializzato nelle ristrutturazioni e proprietario anche di un allevamento di capre e pecore, in paese era descritto come un uomo buono, gentile. Negli ultimi tempi, però, sembra che stesse montando un po’ di nervosismo, con frequenti liti tra i due, anche se nessuna sfociata nella violenza fisica o verbale.
Cosa sia successo, cosa abbia fatto scattare la follia nell’uomo, cacciatore di cinghiali ed appassionato di armi tanto da averne registrate a suo nome diverse, non si potrà mai sapere. E’ certo, invece, che lui verso le 9 di sera è uscito per andare in paese, distante un paio di chilometri, e comprare sigarette e latte. Al suo rientro la tragedia. Forse hanno litigato di nuovo, forse lui non voleva perdere i figli, resta la certezza che l’uomo ha preso una delle sue armi, una pistola calibro 765, ed ha sparato tre volte alla moglie, uccidendola, e poi si è sparato alla testa, restando solo gravemente ferito. La morte per il killer è sopraggiunta alle 12.30 di lunedì nell’ospedale de L’Aquila.
La piccola, impaurita, è uscita dalla sua cameretta ed ha trovato i corpi in un lago di sangue. Subito ha chiamato i fratelli, che erano in paese per una festa di compleanno, e poi loro hanno avvisato i carabinieri.

