La Cgil all’attacco delle liste d’attesa e la dura replica dell’Asl
#NLSanità #NLTivoli – Serrato botta e risposta tra Cgil e Direzione Generale dell’Asl Roma G. LA CRITICA DEL SINDACATO “La Camera del Lavoro CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e la FP CGIL di Roma e Lazio esprimono forti perplessità sulle politiche che l’azienda RM G, che comprende i Distretti di Guidonia, Tivoli, Monterotondo, Subiaco, […]
#NLSanità #NLTivoli – Serrato botta e risposta tra Cgil e Direzione Generale dell’Asl Roma G.
LA CRITICA DEL SINDACATO
“La Camera del Lavoro CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e la FP CGIL di Roma e Lazio esprimono forti perplessità sulle politiche che l’azienda RM G, che comprende i Distretti di Guidonia, Tivoli, Monterotondo, Subiaco, Palestrina e Colleferro, sta attuando circa l’abbattimento delle liste di attesa. Sappiamo che la diagnosi preventiva è fondamentale per la salute dei cittadini e per questo il 22 ottobre le OO.SS hanno firmato uno specifico protocollo con la Regione Lazio”.
“Solo alcuni dati della situazione nella ASL RM G. I cittadini che si prenotano per una gastroscopia a Guidonia hanno un tempo di attesa di 173 giorni, a Subiaco di 131, per una ecografia del capo e del collo si attende a Subiaco 331 giorni e a Colleferro 153 giorni, per un’eco doppler, l’attesa a Subiaco è di 237 giorni, mentre per l’ecografia all’addome è di 352 giorni, mentre a Colleferro è 169 giorni.
Per un’elettrocardiogramma dinamico a Guidonia si attende 205 giorni e a Subiaco 138, mentre per una spirometria a Monterotondo ci vogliono 117 giorni. Per una visita oculistica a Guidonia si attende 166 giorni, mentre per le visite cardiologiche sono necessari 90 giorni a Palestrina e 89 giorni a Guidonia. Per una visita urologica si attendono 90 giorni a Colleferro e 73 a Tivoli; per quelle neurologiche 66 giorni a Monterotondo e 58 a Tivoli, per una visita di medicina interna/diabetologica a Tivoli ci vogliono 180 giorni”.
“A fronte di questo dato drammatico, l’Azienda ha varato una delibera (la n. 159 del 9 marzo 2015) del tutto sconcertante. L’Azienda ha deliberato non di incrementare ma di abbassare la produttività dei medici e degli specialisti ambulatoriali, personale cioè non dipendente della ASL.
Si passa dalle 4 visite orarie previsto dal contratto (cosiddetto SUMAI) a 3 visite ogni ora, erogando l’incentivo se si aumenta del 25% il numero delle visite (pari a 3,75 visite ogni ora). In sostanza si paga di più lavorando meno di quanto previsto dal contratto”.
LA RISPOSTA DELL’ASL
“Per incrementare il numero delle prestazioni degli specialisti aziendali – spiegano dalla Direzione Generale – sta andando avanti la ridefinizione degli obiettivi aziendali assegnati alle strutture operative; l’utilizzo della contrattazione per budget nelle forme contrattualmente previste e l’utilizzo di tutti i fondi disponibili. Per gli specialisti convenzionati “l’incentivazione” che criticano alcune sigle sindacali non è un atto unilaterale ma discende proprio da accordi collettivi sindacali nazionali e regionali che non fissano parametri di visite/ora ma, per gli specialisti, lasciano ampia discrezionalità. Gli stessi accordi sindacali specificano poi che si devono fare altri accordi sindacali aziendali. Il “nocciolo” della questione è quindi proprio di natura sindacale e loro stessi potrebbero facilitarne la soluzione”.
“L’azienda – ha concluso Giuseppe Caroli – ha dovuto quindi contrattare (e non decidere autonomamente), ottenendo comunque un buon risultato con l’aumento del 25%, 3 overbooking ed altri miglioramenti. Sono sempre disposto al confronto serio e costruttivo con i sindacati per migliorare il servizio rivolto alle persone da questa azienda ma non mi presto a inutili strumentalizzazioni”.

