Il Pd attacca il Sindaco sulle buche: “Le multe alla stregua di una tassa “
La nota di Alessandro Fontana, consigliere comunale e segretario cittadino del Pd: “La nuova amministrazione dimostra scarsa lungimiranza amministrativa e istituzionale. Immaginare di finanziare i lavori di rifacimento dei tratti stradali dissestati solo con i proventi delle multe per violazione del codice della strada, rivela i limiti di chi tenta di raccogliere facile consenso attraverso […]
La nota di Alessandro Fontana, consigliere comunale e segretario cittadino del Pd:
“La nuova amministrazione dimostra scarsa lungimiranza amministrativa e istituzionale. Immaginare di finanziare i lavori di rifacimento dei tratti stradali dissestati solo con i proventi delle multe per violazione del codice della strada, rivela i limiti di chi tenta di raccogliere facile consenso attraverso annunci ad effetto ma sterili sul piano concreto”. Lo dichiara in una nota Alessandro Fontana, segretario del Partito Democratico di Tivoli.
“Con un semplicismo sorprendente – continua Fontana – l’amministrazione ha deciso di dire : ‘cari tiburtini, non volete buche sulle strade allora ‘beccatevi’ le multe’. Insomma, la multa alla stregua di una tassa occulta. Magari da attuare attraverso un’esasperazione dei controlli da parte dei vigili, l’applicazione pedissequa di norme e codicilli utili a fare cassa, ma di scarso effetto pratico ai fini di migliorare effettivamente e in modo concreto la sicurezza o la circolazione stradale. Anzi, in questo modo si rischia solo di accrescere la diffidenza e l’astio degli automobilisti verso il corpo della polizia municipale. I vigili sono lavoratori, la polizia municipale lavora per garantire la sicurezza in tutta la città. In tal senso siamo contrari all’intenzione dell’amministrazione che vuole tramutarli in esattori”.
“Tra l’altro – continua Fontana – tra gli obiettivi del programma elettorale del sindaco Proietti, c’era quello della ‘manutenzione ordinaria delle strade, della segnaletica orizzontale e verticale, dei marciapiedi, dell’illuminazione stradale e delle alberature in tutto il territorio comunale; l’analisi dei punti critici della viabilità al fine di individuare soluzioni volte a migliorare la circolazione dei mezzi di trasporto nel territorio comunale e a diminuire il traffico nelle zone maggiormente critiche; individuazione e potenziamento di percorsi alternativi’.
“Nel programma non c’era alcun cenno che per raggiungere l’obiettivo si deve fare cassa con le multe. I tiburtini – prosegue Fontana – sono tra i contribuenti più tartassati del Lazio, tra Tasi, Tari, Imu, e tutte le imposte e balzelli che ogni mese devono pagare , il prelievo tributario pro capite per il 2014 è di 798,98 euro. Per risolvere i problemi del bilancio comunale, Proietti deve impostare una seria strategia di contenimento delle uscite, mentre i primi segnali adottati dalla sua Giunta sono andati in direzione opposta, vedi l’aumento delle spese per lo staff del sindaco. Adesso, tenta di recuperare risorse con le multe? La Polizia municipale, lo ripeto ancora una volta, non è l’esattore del Comune di Tivoli, tra i suoi principali compiti istituzionali c’è quello di assicurare la sicurezza sulle strade: prevenire e non reprimere”.
“Un inasprimento dei controlli dovrebbe avere una funzione preventiva, scoraggiare le infrazioni. E di conseguenza gli introiti delle multe diminuirebbero anziché aumentare. Forse questa boutade estiva è frutto della scarsa conoscenza della disastrosa situazione nella quale si trova gran parte della rete stradale comunale. Per affrontare in modo serio la riqualificazione delle strade tiburtine, occorre un programma di intervento dettagliato, con tempi definiti e risorse certe. Non ci si può affidare a entrate aleatorie e ipotetiche come le multe. Bisognerebbe agire anche rivedendo il regolamento che disciplina i lavori sulle strade con l’introduzione di norme più severe e rigorose nei confronti delle imprese che aprono cantieri per nuove condutture idriche e del gas o la posa di cavi, costringendole a realizzare gli interventi a regola d’arte. C’è stata troppa indulgenza in questi ultimi anni nei confronti di chi realizza lavori sulle reti di servizi, limitandosi a rifacimenti superficiali. Con il risultato che dopo poco tempo la strada si trasforma in un colabrodo con grave pericolo per la sicurezza di pedoni, motociclisti e automobilisti”

