Regione: Terre ai giovani
“Con l’amministrazione Zingaretti e con l’assessore Ricci, anche grazie al successo che ha riscosso il bando ‘Terre ai giovani’, abbiamo compreso che l’agroalimentare puo’ essere un grande treno per l’Italia. Del resto il ‘made in Italy’ piace nel mondo: dal nostro design alla nostra moda, ma anche e soprattutto per quello che mangiamo. Da questo punto […]
“Con l’amministrazione Zingaretti e con
l’assessore Ricci, anche grazie al successo che ha riscosso il
bando ‘Terre ai giovani’, abbiamo compreso che l’agroalimentare
puo’ essere un grande treno per l’Italia. Del resto il ‘made in
Italy’ piace nel mondo: dal nostro design alla nostra moda, ma
anche e soprattutto per quello che mangiamo. Da questo punto di
vista dobbiamo curare la qualita’ della nostra produzione,
aumentando il nostro grado di efficienza nella risposta immediata
che dobbiamo dare alle aziende per abbattere i costi e offrire
prodotti migliori”. Cosi’ all’agenzia Dire Antonio Rosati,
commissario straordinario Arsial (Agenzia Regionale per lo
Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio).
“Per questo- prosegue Rosati- stiamo lavorando a una
convenzione di forte collaborazione per dare la possibilita’ a 10
giovani laureati in Economia della Sapienza, di Cassino e di
Agraria di Viterbo di fare degli stage presso di noi. Conto di
siglare questa convenzione nel mese di maggio”. Secondo Rosati
bisogna quindi “presentare bene, intanto sul mercato romano, che
e’ uno dei piu’ grandi in Italia, questa straordinaria vitalita’
di produzione di vini, oli, formaggi e ortofrutta, che spesso
vengono ignorati o non conosciuti adeguatamente. Io stesso, in
questo viaggio che sto facendo nel Lazio- dice- scopro cose
incredibili, che possono andare dalla salsiccia di San Biagio
alle olive di Itri o all’olio della provincia di Latina”.
I progetti di Arsial non sono finiti qui: “Siamo in
trattativa- prosegue il commissario straordinario- con gli
Aeroporti di Roma, affinche’ si possa aprire nel settore partenze
un corner qualificato, gestito imprenditorialmente, con tutti i
prodotti agroalimentari del Lazio”. Ma quello che secondo Rosati
bisogna fare “e’ aggredire il mercato internazionale in forme
piu’ moderne e intelligenti: in questi giorni si discute molto di
modifiche al titolo V della Costituzione, e devo dire che in
effetti un certo regionalismo spinto non ci ha aiutato”.
“Mi sto rendendo conto- prosegue ancora Rosati- che gli altri
paesi europei affrontano la presenza dei propri prodotti nel
mondo come Stato, con una politica unica. Faccio un esempio: la
Cina, oppure il Vietnam, con una stratificazione sociale che sta
crescendo per via di una impetuosa crescita economica, chiede
molto prodotti di qualita’ europei e in particolare italiani. In
generale i nostri competitor soprattutto sul vino, che sono la
Francia o la Spagna, si presentano in maniera molto forte come
Stato mentre noi, invece, andiamo un po’ in ordine sparso e
questo credo che sia da superare. Il mercato cinese e’ un mercato
che vorremmo aggredire- conclude- quantomeno presentandoci con
grande serieta’”.

