Ospedale di Tivoli: rischio collasso dopo la riorganizzazione di radiologia

#NLSanità #NLTivoli – Riorganizzazione dei centri di diagnostica per immagini, il sindacato attacca il piano varato dalla Direzione della Roma G. Chiusura notturna e nei festivi di tutti i centri degli ospedali dell’Asl, ad eccezione di Tivoli che garantirà la telerefertazione agli altri nosocomi. I pazienti che necessitano degli esami con il liquido di contrasto, […]

Ospedale di Tivoli: rischio collasso dopo la riorganizzazione di radiologia

#NLSanità #NLTivoli – Riorganizzazione dei centri di diagnostica per immagini, il sindacato attacca il piano varato dalla Direzione della Roma G. Chiusura notturna e nei festivi di tutti i centri degli ospedali dell’Asl, ad eccezione di Tivoli che garantirà la telerefertazione agli altri nosocomi. I pazienti che necessitano degli esami con il liquido di contrasto, però, dovranno essere portati nel nosocomio tiburtino e così “si rischia il collasso per il pronto soccorso tiburtino e per l’Unità mobile di rianimazione, l’unica ambulanza dell’Asl con il medico a bordo ed adibita al trasporto dei pazienti più gravi”. Una soluzione, peraltro, che non è andata giù nei centri coinvolti “dal taglio”: , Subiaco, Monterotondo, Palestrina e Colleferro.

“Questa riorganizzazione – spiega Dimitri Cecchinelli, segretario territoriale della Cisl Fp di Roma e Rieti – è stata presa dal direttore generale Giuseppe Caroli senza alcuna concertazione. Confrontandoci saremmo riusciti a fare di meglio. I pazienti più gravi dovranno comunque essere trasportati a Tivoli, che già di suo versa in condizioni precarie. Il piano della Direzione prevede un medico in più al San Giovanni Evangelista, ma personale tecnico resta carente così come la struttura. Il macchinario per le Tac di Tivoli non può sopportare una mole di lavoro superiore, ha dei problemi con l’impianto di refrigerazione e aumentando gli esami rischia di rompersi più frequentemente. E poi anche il mezzo utilizzato per i pazienti più gravi, l’Unità mobile di rianimazione, che è già chiamato ad una gran mole di lavoro”.

“La nostra proposta – prosegue Cecchinelli – è di mantenere sempre aperto anche il centro dell’ospedale di Colleferro. Sarebbe una soluzione strategica. A Colleferro, che è vicino all’autostrada Roma – Napoli e a diverse grandi industrie, c’è anche il progetto di riaprire la rianimazione. La diagnostica per immagini è essenziale”.

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