“Cecchino” di Guidonia, l’appello delle vittime per una “giusta sentenza”
#NLCronaca – #GuidoniaMontecelio, processo della mamma e della sorella del “Cecchino” di Guidonia, l’appello dei parenti delle vittime perché “questo brutto sogno finisca con una giusta sentenza”. Hanno paura che alla fine non ci siano colpevoli per la strage commessa il 3 novembre del 2007 dal “Cecchino” di Guidonia Angelo Spagnoli che in un raptus […]
#NLCronaca – #GuidoniaMontecelio, processo della mamma e della sorella del “Cecchino” di Guidonia, l’appello dei parenti delle vittime perché “questo brutto sogno finisca con una giusta sentenza”.
Hanno paura che alla fine non ci siano colpevoli per la strage commessa il 3 novembre del 2007 dal “Cecchino” di Guidonia Angelo Spagnoli che in un raptus di follia il 3 novembre di sette anni fa sparò dal balcone della sua casa di via Gualandi, trasformata in un fortino, uccidendo due persone, Giuseppe Di Gianfelice e Luigi Zippo, guardia giurata, ferendo altre otto persone. Spagnoli nel 2010 è stato assolto perché non imputabile essendo stato giudicato incapace di intendere e volere. Per lui 10 anni di ospedale psichiatrico giudiziario. Le vittime e le famiglie delle vittime chiedono ora attenzione per quanto potrebbe accadere nel processo nei confronti di mamma e della sorella del Cecchino “accusate a vario titolo di omicidio colposo, lesioni colpose e concorso in detenzione illegale di armi. Pur sapendo, infatti, che Spagnoli aveva trasformato la casa in un vero fortino, non ritennero mai di denunciare quanto stava accadendo tra le mura domestiche”. Le due donne potrebbero essere prosciolte a marzo “perché non responsabili azioni di un maggiorenne”. Nadia Zippo, la figlia di Luigi Zippo, ha scritto una lettera-appello nella “speranza che questo brutto sogno finisca con una giusta sentenza”.
LE PAROLE DI NADIA ZIPPO
“In sede di udienza del 12 Febbraio 2014 – si legge nella lettera – è stato veramente difficile ascoltare le parole del PM il Dott. Guerra, il quale ha iniziato con una lunga premessa sui fatti accaduti, ma nulla riguardo il porto d’armi che possiede la Spagnoli Anna, nulla su quanto dichiarato dai testimoni chiamati in più udienze, nulla riguardo le dinamiche, gli ordigni lungo il vano scale del condominio, il contesto in cui vivono le donne, nulla riguardo il fatto che loro stesse, subito dopo l’arresto del Spagnoli, hanno aperto con le chiavi in loro possesso le porte del garage dove era presente l’arsenale, nulla riguardo il possesso delle chiavi che aprivano la botola di accesso alla terrazza dove il fratello ha fabbricato il suo fortino. E invece cosa sostiene il pm? Insiste sull’esistenza o meno di una posizione di garanzia nei confronti del fratello! Possono essere loro garanti di un maggiorenne?Le donne non erano tenute a segnalare nulla né alle forze dell’ordine né alle strutture sanitarie perché Spagnoli Angelo è maggiorenne non potendo le due donne fare da garanti, e non figurano come tutori, chiede l’assoluzione di entrambe le donne. Voglio urlare la nostra disperazione, sperare che questo brutto sogno finisca con una giusta sentenza, voglio sperare che il senso civico, l’educazione, il rispetto per il prossimo, abbiano un valore. Ma cosa insegneremo ai nostri figli? Ma come potremo proteggerli?”.
