La rivolta dei “Cittadini di Serie B”. Collenocello sul sentiero di guerra
Ancora periferie in rivolta a Tivoli, i cittadini dei “quartiere di serie B” si ribellano e chiedono maggiori attenzioni da parte del Comune. Sul piede di guerra ci sono, ora, anche i residenti di Collenocello e lottizzazione Il Giglio, un nuovo quartiere che già sta crescendo senza quelle “fondamenta” di servizi necessari. Strade e manutenzione […]
Ancora periferie in rivolta a Tivoli, i cittadini dei “quartiere di serie B” si ribellano e chiedono maggiori attenzioni da parte del Comune. Sul piede di guerra ci sono, ora, anche i residenti di Collenocello e lottizzazione Il Giglio, un nuovo quartiere che già sta crescendo senza quelle “fondamenta” di servizi necessari. Strade e manutenzione stradale, illuminazione pubblica, cassonetti, lungo via Pier Giorgio Gallotti non c’è nulla eppure ci abitano già oltre 200 famiglie. Con una petizione, a cui hanno aderito più di 250 persone, i residenti hanno chiesto un intervento a Palazzo San Bernardino.
LE TESTIMONIANZE
“Ci sono tante aree incolte – racconta una residente – con erba alta e immondizia. Si sta riempiendo di animali e di topi”.
“I lampioni ci sono – aggiunge un altro cittadino – ma sono stati accesi solo per qualche mese. Non c’è segnaletica stradale e, soprattutto, via Gallotti non è stata neanche finita. L’ultimo tratto, quello che ci collega con via di Campolimpido, non è stato asfaltato”.
“Mesi fa abbiamo chiesto più volte dei cassonetti per i rifiuti – racconta uno dei primi residenti della zona – ce li hanno messi, spostando quelli che erano su via di Collenocelllo”.
PETIZIONE
“Anche noi siamo residenti del comune di Tivoli – hanno scritto nella lettera inviata al Municipio con tutte le firme raccolte in pochi giorni – i cittadini di via Gallotti e via delle Gardenie, già strada di Collenocello, da oltre tre anni vivono in una situazione insostenibile, al limite del vivere civile. Non è più accettabile che il nostro Comune sia assente, non curante ed inerte di fronte ai problemi dei propri cittadini. E’ assurdo che un quartiere, dove ormai vivono circa 200 famiglie, sia ancora privo di infrastrutture e di tutti i servizi essenziali come illuminazione pubblica, rete idrica, mezzi pubblici, pulizia delle strade e segnaletica stradale, adeguata raccolta dei rifiuti, manutenzione delle aree incolte, aree verdi per i bambini”.

