Emergenza Stacchini, l’esodo di rom dalla Capitale fa crescere la baraccopoli di Tivoli Terme

Estate di passione per i residenti di Tivoli Terme e Villalba, gli esodi di nomadi dai campi di Roma hanno “popolato” ancora di più la baraccopoli di Stacchini. Aumento dei furti, aumento degli ubriachi che bivaccano in piazza della Queva, aumento delle persone che frugano nei cassonetti, negli ultimi mesi è stata registrata una vera […]

Emergenza Stacchini, l’esodo di rom dalla Capitale fa crescere la baraccopoli di Tivoli Terme

Estate di passione per i residenti di Tivoli Terme e Villalba, gli esodi di nomadi dai campi di Roma hanno “popolato” ancora di più la baraccopoli di Stacchini.

Aumento dei furti, aumento degli ubriachi che bivaccano in piazza della Queva, aumento delle persone che frugano nei cassonetti, negli ultimi mesi è stata registrata una vera e propria escalation di questi fenomeni.
Per cercare di fronteggiare questa nuova emergenza nel quartiere termale, il Comitato Città Termale ha chiamato in causa – ancora una volta – il Comune. “Le emergenze sui terreni di Stacchini – ha scritto al Commissario Prefettizio il presidente del Comitato Salvatore Ravagnoli – sono come un vaso di Pandora che quotidianamente si scoperchia sempre più, e che rischia di esplodere da un momento all’altro. È in atto una forte crescita di presenze e questi nuovi arrivi stanno determinando disordini nell’accampamento stesso oltre a costituire un rischio per la sicurezza dei residenti. La situazione è esponenzialmente peggiorata. E peggiora anche la situazione sul fronte convivenza e di integrazione sociale a causa dei furti nelle abitazioni, delle aggressioni, dei cassonetti rivoltati per frugare nella spazzatura”.
Emergenze tra le emergenze: “Preoccupa – prosegue Ravagnoli – la presenza di lastroni d’eternit frammentati. Ci sono molti bambini, poi, che vivono in condizioni più che precarie. Vivono senza acqua, senza luce, senza servizi igienici. Scene sconfortanti nei mesi estivi lungo il canale di scolo dell’acqua delle piscine termali che costeggia la strada per Cesurni ed arriva fino al fiume Aniene: uomini, donne, bambini e neonati, nudi sul bordo del fosso che attendono d’immergersi a turno nell’acqua limacciosa per lavarsi”.

Baracche e rifiuti nell’ex Polverificio

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