Scuola media Segrè: giallo sul nuovo ascensore
Si avvicina l’apertura del nuovo anno scolastico ma il conto alla rovescia per la prima campanella potrebbe essere una corsa contro il tempo per le alunne dell’Ipia (professionale Tessile abbigliamento, moda e costume) che si stanno trasferendo da Villa Braschi a viale Mazzini. Per perfezionare lo spostamento, necessario per trovare una sede alla scuola media […]
Si avvicina l’apertura del nuovo anno scolastico ma il conto alla rovescia per la prima campanella potrebbe essere una corsa contro il tempo per le alunne dell’Ipia
(professionale Tessile abbigliamento, moda e costume) che si stanno trasferendo da Villa Braschi a viale Mazzini. Per perfezionare lo spostamento, necessario per trovare una sede alla scuola media Segrè, si deve realizzare un ascensore per disabili nella sede centrale dell’istituto superiore ma alcune alunne dell’Ipia hanno scritto al Commissario prefettizio per esprimere preoccupazione sui lavori.
“Le alunne della Ipia di Villa Braschi – è scritto nella missiva inviata dalle ragazze, o da una parte di loro, al commissario Alessandra De Notaristefani di Vastogirardi – sono preoccupate per il trasferimento in blocco nell’istituto Olivieri viale Mazzini. La Preside ci aveva assicurato che per l’inizio del nuovo anno scolastico l’edificio di viale Mazzini sarebbe stato dotato di ascensore per disabili. A tutt’oggi abbiamo saputo che i lavori non sono stati ancora eseguiti. Cosa accadrà alle alunne in sedia a rotelle , se l’ascensore non sarà installato in tempo ? Volevamo ricordarle che la ns. scuola , quella di Villa Braschi era un istituto idoneo alle disabili, e da tempo immemorabile che la nostra sede era quella, e che la Sede della Emilio Segrè è quella di palazzo Bischi e palazzo Coccanari, dove ancora alloggiano diversi uffici comunali,quindi ,a nostro avviso, la cosa più semplice da fare era spostare gli uffici comunali nelle sedi di competenza. Certe che vorrà riceverci in settimana , le chiediamo un appuntamento per conferire con lei”.
Il trasferimento della scuola è stato necessario per trovare una sede alla scuola media che, una volta liberati i locali occupati nella sede del Convitto, era rimasta senza aule. Una carenza che lo spostamento di tutti gli uffici comunali presenti a palazzo Bischi difficilmente avrebbe potuto sopperire.

