Spacciatore arrestato, indagini intensificate dopo il malore di una ragazza

Guidonia Montecelio, arrestato spacciatore 22enne che nascondeva in un doppiofondo del cassetto mezzo chilo di marijuana. I controlli sull’uomo, operaio romeno di Villalba, erano già partiti, ma quando sulla scrivania del vice questore Luzi, è arrivata la lettera del preside di un istituto scolastico di Guidonia, hanno subito una forte intensificazione. Il dirigente scolastico ha, […]

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Guidonia Montecelio, arrestato spacciatore 22enne che nascondeva in un doppiofondo del cassetto mezzo chilo di marijuana. I controlli sull’uomo, operaio romeno di Villalba, erano già partiti, ma quando sulla scrivania del vice questore Luzi, è arrivata la lettera del preside di un istituto scolastico di Guidonia, hanno subito una forte intensificazione.

Il dirigente scolastico ha, infatti, segnalato che una sua studentessa, giovanissima, ha avuto un malore appena entrata scuola. Avrebbe, infatti, fumato prima di varcare i cancelli dell’istituto. Portata immediatamente al pronto soccorso di Tivoli le è stata diagnosticata un’intossicazione da cannabis e da lì, quindi, la lettera alle forze dell’ordine, che si va ad aggiungere alle altre inviate da altri dirigenti scolastici della zona. La richiesta è sempre la stessa: maggiori controlli: l’uso di droghe sembrerebbe, infatti, aver subito negli ultimi mesi un’impennata. Da tempo gli agenti della squadra investigativa di Guidonia seguivano le tracce di un pusher che aveva “fatto carriera” diventando a sua volta fornitore degli spacciatori di zona. In casa, nascosta in un cassetto con doppio fondo, i poliziotti hanno trovato mezzo chilo di marijuana, che avrebbe fruttato 1100 dosi e che sarebbe stata venduta a circa dieci euro a dose, più tutto l’occorrente per taglio e confezionamento. Il 22enne è stato quindi arrestato. Una risposta concreta quella data alle scuole che chiedevano aiuto e le indagini continuano. L’arrestato non è direttamente collegato all’episodio del malore della giovane ma il 22enne sarebbe il datore di lavoro di almeno quattro pusher della zona.

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