Vicovaro, terremoto nella maggioranza
Crepe nella maggioranza di Vicovaro, due consiglieri – assessori lasciano la lista del sindaco Giovanni Sirini e l’opposizione chiede un consiglio comunale. Il saluto di Mauro Giovannelli e Filippo Dante, avvenuto alla fine di marzo, ha infiammato il dibattito politico. “Viste le dimissioni di Mauro Giovannelli e Filippo Dante – scrivono nella richiesta di consiglio […]
Crepe nella maggioranza di Vicovaro, due consiglieri – assessori lasciano la lista del sindaco Giovanni Sirini e l’opposizione chiede un consiglio comunale.
Il saluto di Mauro Giovannelli e Filippo Dante, avvenuto alla fine di marzo, ha infiammato il dibattito politico.
“Viste le dimissioni di Mauro Giovannelli e Filippo Dante – scrivono nella richiesta di consiglio comunale i consiglieri del PD Nizzaldi Solitari, Fiorenzo De Simone e Roberto Ceccarelli – dalla carica rispettivamente di assessore alla Programmazione Economica, al Bilancio, al Patrimonio, all’Innovazione Tecnologica e alla Formazione del Personale e di assessore alla Scuola, al Diritto allo Studio e al Personale. Considerate le indiscrezioni che circolano circa l’avvenuta costituzione di un nuovo gruppo consiliare formato dai consiglieri Mauro Giovannelli, Cinzia Arzigliero e Filippo Dante. Valutata l’esigenza e l’opportunità di avvalersi di una discussione pubblica nell’ambito del Consiglio Comunale per approfondire le ragioni di tali decisioni e per comprendere meglio quali conseguenze politiche esse avranno sulla tenuta della Maggioranza e sulle attività dell’Amministrazione Comunale. Si chiede di inserire all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio Comunale l’argomento oggetto della presente richiesta e di di riferire in quella sede in merito alla nomina dei nuovi membri della Giunta e sulla costituzione di un nuovo gruppo”.
“Ho fondato un mio gruppo – ha commentato l’ex assessore Mauro Giovannelli, all’indomani delle dimissioni – Liberiamo Vicovaro. Sono uscito dalla maggioranza insieme a Cinzia Arzigliero. Abbiamo scelto questo nome come un’esortazione a liberare la nostra città non da nemico specifico, ma da nemico subdolo ed invisibile. Combattiamo contro un modo di pensare tipico della prima e seconda repubblica. Una modalità troppo legata alle logiche di partito. Era noto il mio malessere vissuto in diverse circostanze, e quindi per avere maggiore autonomia nell’azione politica ho preso questa decisione. Ho solo preso atto dell’incompatibilità non nei fini ma nel metodo. Liberiamo Vicovaro, comunque, non è in opposizione, noi ci definiamo indipendenti. Abbiamo spirito di critica ed appoggeremo la maggioranza fin tanto che saranno perseguiti gli scopi programmatici contenuti nel programma presentato ai cittadini e che ha ottenuto il consenso degli elettori”.

