Emodinamica a Tivoli, Guidonia dice “no” alla chiusura

Guidonia Montecelio, come si dice “è meglio prevenire che curare”, da settimane si parla, senza averne conferme ufficiali, della possibile chiusura del reparto di emodinamica dell’ospedale di Tivoli, il consiglio comunale di Guidonia ha votato all’unanimità una mozione per opporsi a questa eventualità. Il documento, presentato dalla neo capogruppo del Pd, Rita Salomone, ed accolto […]

Emodinamica a Tivoli, Guidonia dice “no” alla chiusura

Guidonia Montecelio, come si dice “è meglio prevenire che curare”, da settimane si parla, senza averne conferme ufficiali, della possibile chiusura del reparto di emodinamica dell’ospedale di Tivoli, il consiglio comunale di Guidonia ha votato all’unanimità una mozione per opporsi a questa eventualità.

Il documento, presentato dalla neo capogruppo del Pd, Rita Salomone, ed accolto da tutta l’assise, “impegna il Sindaco ad intraprendere tutte le azioni necessarie al fine di avere garanzie che la struttura di emodinamica di Tivoli non venga chiusa ma anzi potenziata con risorse economiche e umane”. “La cardiologia dell’ospedale di Tivoli – spiega la consigliera nella mozione – negli ultimi anni ha avviato un reparto di emodinamica finanziato dalla Regione Lazio e costato in attrezzature e interventi strutturali diversi milioni di euro. Occorre nei fatti garantire alle popolazioni residenti il diritto costituzionale alla salute anche attraverso le moderne tecniche salvavita in caso di infarto evitando più possibile il ricorso alle strutture sanitarie ubicate nel comune di Roma”. Il reparto non va solo difeso, quindi, ma anche potenziato “visto per le caratteristiche e le professionalità presenti si pone all’avanguardia nelle terapie salvavita indicate in estrema urgenza a seguito di infarto e/o insufficienza cardiaca, con interventi di coronografie, cure cardiopatiche e angioplastiche coronariche”. In questi casi il condizionale è d’obbligo ma “sembrerebbe in atto – spiega Salomone – un tentativo di chiusura delle attività da parte della Direzione generale della Asl e dei competenti uffici regionali”.

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