Impianti a biomasse, gli investitori si ritirano
Guidonia Montecelio-Fonte Nuova-Sant’Angelo Romano, cittadini politica 1 a 0: la CosImm srl e la Futur Energy hanno deciso di fare marcia indietro rinunciando all’autorizzazione per la realizzazione degli impianti a biomasse. Nei documenti, resi noti dal “Comitato popolare contro gli impianti nocivi di Fonte Nuova, Sant’Angelo romano e Guidonia Montecelio” le due società “rinunciano all’autorizzazione […]
Guidonia Montecelio-Fonte Nuova-Sant’Angelo Romano, cittadini politica 1 a 0: la CosImm srl e la Futur Energy hanno deciso di fare marcia indietro rinunciando all’autorizzazione per la realizzazione degli impianti a biomasse.
Nei documenti, resi noti dal “Comitato popolare contro gli impianti nocivi di Fonte Nuova, Sant’Angelo romano e Guidonia Montecelio” le due società “rinunciano all’autorizzazione e chiedono che questa venga revocata o resa inefficace”. La notizia è stata diffusa ieri e darne pubblicità lo stesso Comune di Fonte Nuova che ha tappezzato la città di manifesti: “Gli impianti a biomassa non si fanno più – riporta il manifesto – Uniti si vince sempre”. L’amministrazione ringrazia tra l’altro l’opera del Comitato. Da parte del Comitato c’è soddisfazione anche se si attende ancora prima di cantare vittoria: “Ancora non diciamo gatto, se non l’abbiamo nel sacco – scrivono – , dato che la Provincia deve prima annullare le determine, se no il ricorso al TAR va avanti, ma un cauto ottimismo possiamo esternarlo”. Revocata anche l’ok per la servitù di passaggio. Le ragioni di questa scelta non sono state esplicitate nei documenti anche se da tempo ormai, anche attraverso una lettera, i cittadini chiedevano agli investitori un senso di responsabilità e la possibilità di ritirarsi. La scorsa settimana l’assemblea pubblica organizzata in piazza delle Rose si era trasformata in via spontanea in una manifestazione che è riuscita a bloccare la Palombarese per ore e che ha portato il corteo fin sotto casa di uno degli investitori. “Continueremo la battaglia – spiegano dal Comitato – anche attraverso il “Bucato del dissenso” fin quando le lettere prodotte dagli imprenditori non saranno protocollate in Provincia.



