Tivoli, l’emergenza rifiuti fa ancora discutere
Mentre la situazione per le strade di Tivoli è pressoché tornata alla normalità, fa ancora discutere l’emergenza rifiuti della scorsa settimana. La chiusura della discarica dell’Inviolata di Guidonia, a causa dell’elevato debito accumulato dall’Asa – la società municipalizzata che gestisce l’igiene urbana, ha lasciato uno strascico di polemiche, anche al di fuori dei confini tiburtini. […]
Mentre la situazione per le strade di Tivoli è pressoché tornata alla normalità, fa ancora discutere l’emergenza rifiuti della scorsa settimana. La chiusura della discarica dell’Inviolata di Guidonia, a causa dell’elevato debito accumulato dall’Asa – la società municipalizzata che gestisce l’igiene urbana, ha lasciato uno strascico di polemiche, anche al di fuori dei confini tiburtini.
Ultimi ad intervenire, in ordine di tempo, l’assessore all’Ambiente del comune di Tivoli Federico Lazzaro ed i due consiglieri comunali Ettore Tirrò e Luigi Tarei, i “Capitani coraggiosi” amaranto blu.
“E’ mio dovere, come assessore all’ambiente del comune di Tivoli, fare una riflessione umile e realista sull’emergenza rifiuti che abbiamo appena affrontato – ha commentato Lazzaro – Innanzitutto sento di dover chiedere scusa a tutta la cittadinanza tiburtina per il disagio di questi giorni e per lo scempio visivo al quale è stato sottoposto il nostro comune. A questo appello di scuse si aggiungono anche i consiglieri Tirrò e Tarei che aprono insimeme a me una seria riflessione sull’accaduto”.
“Chiaramente – spiegano dai Capitani Coraggiosi – le scuse non bastano. Non dovevamo arrivare a questa criticità. Il problema oramai viene da troppo lontano e non può essere più rimandato. Il debito che l’azienda di nettezza urbana tiburtina ha accumulato negli anni è frutto di una vera e propria evasione della tassa sui rifiuti perpetrata da molti utenti che ha avuto come conseguenza la chiusura della discarica nel quale il nostro comune si serve”.
“Possiamo discutere di quanto possa essere iniqua o persino ingiusta una tassa di questo genere, ma è una tassa e come tale va pagata. Molti cittadini adempiono al loro dovere ma molti altri no. Molti esercizi evadono in maniera cronica questa imposta ed è così che negli anni lievita un debito ormai del tutto fuori controllo. Tutto ciò ci impedisce di progettare per il futuro la raccolta differenziata, ormai diventata necessaria. Senza i fondi degli enti sovracomunali l’ASA e il comune non possono avviare questo nuovo ciclo di raccolta rifiuti. Vorremmo entro la fine dell’anno almeno sperimentare la differenziata in alcuni quartieri ma a queste condizioni diventa difficile se non impossibile”.
“Anche Equitalia non fa il proprio dovere. Sulla riscossine della tassa, da parte dei morosi, non si vedono frutti. Molte volte questi enti di riscossione tributi mirano ai semplici cittadini che impauriti da conseguenze onerose pagano, ma sui colossi e grandi esercizi del nostro territorio Equitalia fa la parte della pecora e non riesce a far saldare il debito che hanno con la nostra azienda. Diventa anche una questione di lotta ai poteri forti che compromettono la vita dei cittadini del nostro comune. Questo è inaccettabile. Quanto prima bisogna aprire un tavolo tecnico e permanente che coinvolga tutte le parti coinvolte in questa criticità. Voglio vedere chi risponde al nostro appello”.

