Bracconieri sul Montarozzo del Barco a caccia di uccelli

Cacciatori di frodo a Tivoli Terme, lungo via del Barco, sul Montarozzo del Barco. Tra cave, industrie e la baraccopoli di Stacchini, in un’area in cui sembra anche strano pensare alla presenza di fauna, dei bracconieri avevano installato quattro trappole per catturare uccelli. Merli, tordi e rapaci, animali che sul mercato nero hanno una valutazione […]

Bracconieri sul Montarozzo del Barco a caccia di uccelli

Cacciatori di frodo a Tivoli Terme, lungo via del Barco, sul Montarozzo del Barco. Tra cave, industrie e la baraccopoli di Stacchini, in un’area in cui sembra anche strano pensare alla presenza di fauna, dei bracconieri avevano installato quattro trappole per catturare uccelli. Merli, tordi e rapaci, animali che sul mercato nero hanno una valutazione tra i 100 ed i 400 euro ad esemplare.
La scoperta è stata fatta dagli agenti del posto di polizia di Guidonia, coordinati dal dirigente Alfredo Luzi, e da quelli del Nucleo Tutela Ambientale, diretti dal tenente Antonio Azzinnari.
I poliziotti, lunedì mattina – ma la notizia è stata resa nota solo ieri -, durante un giro di perlustrazione nell’area del Barco, alla ricerca dei fuochi utilizzati per squagliare la plastica e recuperare il rame dai cavi e dai rifiuti, hanno notato due persone allontanarsi bruscamente alla vista della volante. Una “manovra” sospetta che ha spinto gli agenti a seguirli e a fermarli. I due, poco più che trentenni di Tivoli e San Polo dei Cavalieri con precedenti penali anche specifici per bracconaggio, sono stati mandati via dopo aver spiegato, in maniera approssimativa, il perché della loro presenza in quella zona.
Per la polizia, però, c’era qualcosa di poco chiaro ed hanno deciso di controllare l’area boschiva del Montarozzo del Barco. In ausilio sono arrivati gli agenti del Nucleo Tutela Ambientale che hanno “battuto” palmo a palmo tutta la zona scovando in una radura le quattro trappole. Scopo dei bracconieri catturare vivi degli uccelli da utilizzare come richiamo per la caccia. Legalmente, infatti, per questo scopo si possono utilizzare solo volatili allevati in cattività che, però, “cantano” meno di quelli cresciuti liberi.

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