Roma, troppo smog e rumore sulla Tangenziale | Condannato il Comune: mezzo milione ai residenti

Tangenziale Roma

Tangenziale Roma (Wiki) - Notizialocale

La Cassazione respinge il ricorso del Campidoglio: risarcimenti da 10 mila euro ciascuno ai cittadini della zona Farnesina–Galleria Giovanni XXIII e obbligo di interventi anti-rumore.

La lunga battaglia dei residenti che vivono lungo il tratto della Tangenziale fra Corso Francia e la Galleria Giovanni XXIII arriva a un punto fermo. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne già decise nei gradi precedenti: Roma Capitale dovrà risarcire complessivamente circa 500 mila euro a chi ha fatto ricorso per l’eccesso di rumore e di polveri sottili. Parliamo di 10 mila euro a persona, una cifra simbolica ma chiara, che riconosce un danno reale di qualità della vita. Non solo soldi: i giudici chiedono anche misure concrete per abbassare rumore e smog, a partire dal limite di velocità a 30 chilometri orari su quel tratto.

Il caso nasce anni fa, quando un gruppo di cittadini – stanchi di vetri che tremano, balconi inutilizzabili e aria pesante – decide di rivolgersi ai tribunali. Dopo un tentativo di accordo mai andato in porto, il Comune viene condannato in appello e ora anche in Cassazione. In mezzo, perizie tecniche e ispezioni: gli esperti del Tribunale hanno indicato le barriere fonoassorbenti come soluzione migliore, spiegando che altri interventi, come le finestre “autoventilanti”, non bastano e peggiorano il comfort interno delle case. La sentenza, insomma, non si limita a dire “pagate”, ma impone di intervenire davvero sulla causa del problema.

Cosa prevedono i giudici: risarcimenti, limite a 30 e barriere

Il pacchetto indicato dai magistrati è chiaro. Primo: un risarcimento economico ai ricorrenti, fissato in 10 mila euro a testa, per un totale che sfiora il mezzo milione. Secondo: l’adozione del limite di 30 km/h lungo il tratto che correndo da Corso Francia porta alla Galleria Giovanni XXIII. L’obiettivo è semplice da capire: meno velocità uguale meno rumore e meno emissioni. Terzo: la posa di barriere fonoassorbenti a cura e spese del Campidoglio, come già stabilito nel secondo grado di giudizio. È il cuore dell’intervento, perché riduce il rumore alla fonte e protegge balconi, finestre e spazi esterni dove oggi è difficile anche parlare.

In sentenza si legge un passaggio che pesa sulle scelte future: il tentativo di mediazione tra Comune e cittadini, avviato “fra primo e secondo grado”, si è fermato prima ancora di partire davvero. Se quel tavolo fosse andato avanti, si legge tra le righe, forse il Campidoglio avrebbe evitato anni di contenzioso e la condanna. Ora la strada è tracciata: riconoscere i danni e mettere in sicurezza acustica e ambientale il tratto più critico. Un punto che interessa non solo i ricorrenti, ma anche altri quartieri affacciati su grandi assi di scorrimento: la decisione della Cassazione può diventare un precedente per nuove azioni legali.

Traffico Roma
Traffico Roma (Pexels) – Notizialocale

Impatto sulla città: cosa cambia per i residenti e per il traffico

Per chi abita lungo quel tratto della Tangenziale, le prospettive sono finalmente concrete. Le barriere fonoassorbenti – se progettate e posate bene – possono ridurre di parecchi decibel il rumore continuo del traffico. Un limite a 30 km/h, applicato e controllato, abbatte sia il rumore di rotolamento degli pneumatici sia le accelerazioni brusche che fanno “saltare” la lancetta. Sul fronte aria, ogni chilometro percorso a velocità più bassa e costante incide anche su polveri e ossidi di azoto. Non è la bacchetta magica, ma è un passo misurabile verso un ambiente meno ostile.

Dal lato della mobilità, il Campidoglio dovrà fare scelte di equilibrio. Un limite più basso significa tempi di percorrenza leggermente più lunghi, soprattutto nelle ore scorrevoli. Ma le fasce di punta, già lente per traffico intenso, non dovrebbero cambiare molto. Serviranno segnaletica chiara, controlli continui e, se possibile, interventi coordinati: asfalto fonoassorbente dove utile, giunti di dilatazione meno rumorosi sui tratti sopraelevati, manutenzione più rapida di barriere e cordoli. Il tutto tenendo insieme sicurezza stradale, tutela della salute e fluidità del traffico.