Manovra 2026, c’è spazio per nuovi bonus | tra le priorità famiglie, pensioni e stipendi bassi
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La nuova Manovra 2026 apre uno spiraglio importante per chi vive con redditi bassi o si trova in difficoltà economica: il Governo ha individuato margini per introdurre nuovi bonus e rafforzare quelli già esistenti, con un’attenzione particolare a famiglie, pensionati e lavoratori con retribuzioni modeste.
Il contesto economico rimane complesso, ma l’esecutivo punta a concentrare le risorse su interventi mirati, capaci di alleggerire il peso dell’inflazione e della perdita di potere d’acquisto registrata negli ultimi anni. Le misure riguardano in particolare il sostegno ai nuclei familiari, l’aumento delle pensioni minime e il taglio del carico fiscale su chi ha stipendi bassi. L’obiettivo dichiarato è rafforzare il welfare senza compromettere gli equilibri di bilancio.
Secondo le prime anticipazioni sulla Manovra, le risorse complessive saranno distribuite tra capitoli sociali e interventi fiscali, concentrando gli aiuti su categorie che negli ultimi mesi hanno visto crescere le difficoltà nel gestire le spese essenziali. La strategia prevede una combinazione di bonus diretti, revisione delle agevolazioni esistenti e aggiornamento dei criteri ISEE per rendere i sostegni più accessibili.
Una delle novità più attese riguarda la revisione dell’ISEE, che diventerà più favorevole per i nuclei con figli. L’abitazione principale, entro una certa soglia di valore catastale, potrebbe essere esclusa dal calcolo per specifici benefici, mentre la scala di equivalenza verrebbe potenziata per sostenere maggiormente le famiglie numerose. Questo cambiamento consentirebbe a molte persone, oggi escluse, di rientrare nei parametri dei principali bonus.
Previsto anche il rafforzamento dei sostegni destinati alle madri lavoratrici e alle famiglie con più figli, con un incremento degli importi e una maggiore durata degli aiuti. Tra le misure discusse rientrano contributi per centri estivi, supporto economico ai genitori separati e un riconoscimento più strutturato del ruolo dei caregiver familiari, spesso penalizzati sul piano lavorativo.
Pensioni minime e stipendi bassi: cosa cambia dal 2026
Sul fronte previdenziale, la Manovra punta a incrementare le pensioni minime per chi vive in condizioni di difficoltà economica. L’aumento, seppur contenuto, rappresenta un primo segnale di attenzione verso una fascia particolarmente vulnerabile. Parallelamente, chi svolge lavori gravosi potrebbe beneficiare di percorsi agevolati per il pensionamento, con regole più flessibili rispetto alla normativa ordinaria.
Per i lavoratori dipendenti è invece previsto il taglio dell’IRPEF nella seconda fascia di reddito, con una riduzione delle aliquote che garantirà qualche centinaio di euro in più all’anno in busta paga. Il Governo valuta inoltre incentivi per i rinnovi contrattuali e una tassazione più leggera sul salario accessorio, con l’obiettivo di aumentare il reddito disponibile dei lavoratori con stipendi bassi.

Risorse limitate ma mirate: i confini della Manovra
Nonostante le ambizioni sociali, la Manovra 2026 opera entro margini finanziari ristretti. Le risorse disponibili non consentono interventi a pioggia, motivo per cui ogni bonus sarà calibrato in modo selettivo, seguendo criteri di reddito e composizione familiare. L’intento è concentrare gli aiuti su chi ne ha realmente bisogno, evitando sprechi e sovrapposizioni.
Restano tuttavia alcuni nodi da sciogliere, come l’impatto delle misure sulle casse pubbliche e la necessità di riforme strutturali che vadano oltre il singolo anno di bilancio. Ma il segnale politico è chiaro: sostenere le fasce più fragili e rilanciare il potere d’acquisto resta una priorità assoluta per il 2026.
Se tutte le misure annunciate troveranno conferma nel testo definitivo, la Manovra 2026 si presenterà come una delle più orientate al sociale degli ultimi anni, con bonus mirati e interventi destinati a migliorare concretamente la vita quotidiana di milioni di cittadini.
