Frigo vecchio addio: dal negozio ti porti via un modello nuovo di zecca a prezzo stracciato | L’errore sul modello però può farti perdere l’agevolazione

Frigo vecchio addio: dal negozio ti porti via un modello nuovo di zecca a prezzo stracciato | L’errore sul modello però può farti perdere l’agevolazione

Frigorifero-Notizialocale.it (Fonte: pexels)

Rottamare il vecchio frigo e portar via dal negozio un modello nuovo, ad alta efficienza, pagando subito meno grazie allo sconto in fattura: il Decreto bollette trasforma il bonus elettrodomestici in un’occasione concreta, ma scegliere il modello sbagliato può azzerare il vantaggio.

Con la legge di conversione del Decreto bollette il bonus elettrodomestici cambia pelle e diventa più semplice da usare anche per chi non ha dimestichezza con le procedure online. Niente più corse al click day: lo sconto arriva direttamente sul prezzo in cassa, purché l’acquisto rispetti regole ben precise su ISEE, tipo di elettrodomestico e caratteristiche tecniche.

Per molte famiglie con redditi medio-bassi la novità è particolarmente interessante: chi rientra nei limiti ISEE fissati dalla norma può ottenere uno sconto più alto, fino a un tetto massimo che rende più accessibili frigoriferi e altri grandi apparecchi di nuova generazione. Ma l’agevolazione non è automatica: basta sbagliare modello, non rottamare correttamente il vecchio frigo o non verificare il proprio ISEE per ritrovarsi senza alcun contributo.

Come funziona davvero lo sconto in fattura sul nuovo frigorifero

Il bonus elettrodomestici collegato al Decreto bollette prevede un contributo fino al 30% del prezzo di acquisto del nuovo elettrodomestico, con un tetto massimo di 100 euro che sale a 200 euro per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro. Lo sconto non arriva in dichiarazione dei redditi, ma viene applicato subito dal venditore in fattura: il cliente paga meno al momento dell’acquisto e il negoziante recupera in un secondo momento il contributo tramite la procedura prevista dalla norma.

Secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un decreto interministeriale disciplina i criteri per individuare i grandi elettrodomestici “green” che possono beneficiare del bonus: si tratta di apparecchi ad alta efficienza energetica, prodotti nell’Unione europea, che sostituiscono un modello precedente di classe energetica inferiore. In pratica, il frigo nuovo deve rientrare tra quelli ad elevata efficienza indicati dalla normativa, mentre il frigo vecchio deve essere consegnato al rivenditore per lo smaltimento corretto, con tanto di documentazione che provi la rottamazione. Senza questo passaggio, lo sconto in fattura non è riconosciuto.

bonus elettrodomestico – notizialocale.it (Fonte: pexels)

Limite ISEE e modello giusto: dove nasce l’errore che fa perdere il bonus

Il primo punto critico riguarda l’ISEE. Per ottenere lo sconto maggiorato fino a 200 euro è necessario che il nucleo familiare abbia un ISEE non superiore a 25.000 euro, valore che va certificato tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica presentata all’INPS o ai CAF. Chi non aggiorna l’ISEE o non risulta nei limiti al momento del controllo può accedere solo allo sconto ordinario, più basso, oppure perdere del tutto il diritto all’agevolazione se non rispetta gli altri requisiti previsti. Ecco perché gli esperti consigliano di verificare per tempo la propria situazione reddituale prima di procedere all’acquisto.

L’errore più insidioso riguarda però la scelta del modello. Secondo quanto indicato nei provvedimenti attuativi, il contributo è riservato a elettrodomestici ad elevata efficienza energetica e alla sostituzione di apparecchi di classe inferiore, con smaltimento certificato del vecchio dispositivo. Se il nuovo frigorifero non rientra tra le categorie ammesse, ha una classe energetica non conforme, non è prodotto nell’Unione europea o non viene abbinato alla rottamazione di un frigo più energivoro, il bonus non viene concesso, anche se lo scontrino è recente e l’ISEE è nei limiti. Per non vedere svanire lo sconto in fattura, è essenziale farsi rilasciare dal negoziante una chiara indicazione che il modello scelto è agevolabile, conservare tutta la documentazione sulla consegna del vecchio apparecchio e verificare, prima di firmare, che in fattura sia riportata correttamente l’applicazione del contributo previsto dal Decreto bollette.