Tivoli, sabato di fiamme a Monte Ripoli | Incendio nella boscaglia: ipotesi piromane, indagini in corso
Comune di Tivoli (Web) - Notizialocale.it
Brucia la macchia mediterranea sopra la città: fuoco partito attorno alle 23:30 di sabato, intervento di Vigili del fuoco e Protezione civile. Nessun ferito, ma paura per il vento.
Dalla collina al buio, prima l’odore di bruciato, poi una scia di fumo e il bagliore arancione tra gli alberi. A Tivoli, nella tarda serata di sabato 15 novembre, la boscaglia di Monte Ripoli ha preso fuoco mettendo in allarme residenti e forze di soccorso. Secondo le prime informazioni, le fiamme sarebbero divampate poco dopo le 23:30 lungo il costone, subito oltre il ristorante Monte Ripoli, all’interno di un’area delimitata da recinzione e cancello. Il fronte è cresciuto in fretta, sospinto dal vento e favorito dalla siccità che ha reso sterpaglie e arbusti materiale facile da bruciare.
La macchina dei soccorsi è scattata in pochi minuti. Una squadra dei Vigili del fuoco del distaccamento di Villa Adriana è arrivata per prima, affiancata da sette operatori del Gruppo Operativo Soccorso della Protezione civile, attivati dalla sala operativa regionale su richiesta dei pompieri. Le operazioni sono andate avanti per circa due ore, con spegnimenti a ridosso della vegetazione e bonifiche per evitare riprese del fuoco. Il lavoro di squadra ha impedito che le fiamme si avvicinassero a edifici e strutture, compresa la clinica “Medicus Hotel” verso cui il vento spingeva il fronte in salita.
Come si è sviluppato l’incendio e cosa hanno fatto i soccorsi
Il rogo è partito nella parte bassa del versante, in un tratto di macchia mediterranea e sterpaglie. La presenza di un’area recintata, subito oltre il ristorante, ha complicato l’accesso dei mezzi pesanti, costringendo gli operatori a muoversi con attenzione su piste e sentieri. La priorità è stata creare linee di contenimento per fermare l’avanzata sulle zone più esposte al vento. Gli idranti e le battiture hanno abbassato rapidamente la temperatura del suolo, mentre le squadre alternavano spegnimento e bonifica per mettere in sicurezza i bordi del fronte.
Il vento, irregolare e a raffiche, è stato l’avversario più duro. Per questo i Vigili del fuoco hanno lavorato “a pettine”, cercando i punti caldi che potevano riaccendersi. Fondamentale la bonifica finale, con controllo a vista dei ceppi incandescenti e delle ceppaie ancora fumanti. A emergenza rientrata, non si registrano danni a persone o abitazioni, ma una porzione di vegetazione è andata distrutta. La prudenza, in questi casi, non è mai troppa: nelle ore successive, pattuglie e volontari hanno continuato i sopralluoghi per escludere ritorni di fiamma.

Ipotesi piromane, prevenzione e prossimi passi
Un incendio notturno, in pieno novembre, senza temporali e con partenza in un punto isolato: elementi che spingono gli inquirenti a considerare l’ombra del piromane tra le prime ipotesi di lavoro. La dinamica esatta resta da chiarire, così come l’innesco: un’azione volontaria, un mozzicone gettato, un passaggio imprudente? Gli accertamenti tecnici serviranno a fare luce sulla causa. Intanto il Comune e le forze dell’ordine invitano i cittadini a segnalare movimenti sospetti nella zona e a evitare comportamenti a rischio nei pressi della boscaglia, anche nelle settimane fredde, quando la vegetazione secca può bruciare in pochi minuti.
Nelle prossime ore è atteso un quadro più preciso sulle superfici percorse dal fuoco e sui punti di innesco. Se l’origine dolosa fosse confermata, scatterebbero ulteriori verifiche su telecamere, transiti e possibili collegamenti con altri episodi. In ogni caso, il lavoro di Vigili del fuoco e Protezione civile ha evitato che la notte si trasformasse in una lunga emergenza. Restano la paura vissuta dai residenti, l’odore di bruciato nell’aria e la lezione che il vento ha lasciato: in collina, anche in autunno, basta poco per far correre le fiamme.
