Roma tra le città peggiori per sicurezza: 104ª su 107 province | vivere qui diventa una sfida
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Roma scivola nelle ultime posizioni della classifica nazionale sulla qualità della vita, fermandosi al 104° posto su 107 province per i livelli di sicurezza: un dato che accende i riflettori su una questione ormai quotidiana per chi vive nella Capitale.
La nuova graduatoria evidenzia una situazione che da anni preoccupa cittadini, comitati e amministrazioni: l’aumento dei reati denunciati, la percezione di insicurezza diffusa e la complessità nel garantire un controllo capillare su un territorio vasto come quello romano. La Capitale, infatti, risente non solo della densità abitativa ma anche del peso di flussi turistici costanti, grandi eventi e criticità sociali che rendono più difficile la gestione dell’ordine pubblico.
I dati raccolti mostrano un quadro frammentato, dove piccoli e grandi episodi contribuiscono a peggiorare la qualità della vita. Non si tratta solo di statistiche, ma di situazioni che incidono sulla quotidianità: spostarsi, frequentare alcune zone, tornare a casa tardi o semplicemente camminare in strade poco illuminate può diventare per molti un motivo di preoccupazione.
La posizione in classifica è frutto di diversi indicatori legati alla sicurezza: furti, rapine, borseggi, vandalismi, reati informatici e aggressioni. Su molti di questi fronti Roma registra valori superiori alla media nazionale, segno di un tessuto urbano complesso e difficile da monitorare in modo uniforme.
Alle criticità già note si aggiunge l’inevitabile pressione delle grandi metropoli, dove la convivenza tra residenti, pendolari e turisti amplifica la difficoltà di mantenere standard elevati di sicurezza. Questo comporta un lavoro incessante per le forze dell’ordine, che operano su un territorio molto esteso e con esigenze eterogenee.
La vita quotidiana dei cittadini: tra abitudini cambiate e maggiore attenzione
Il peggioramento della posizione incide anche sulle abitudini dei romani. Molti residenti dichiarano di aver modificato orari, percorsi e modalità di spostamento, preferendo zone più frequentate e mezzi di trasporto ritenuti più sicuri. La percezione di vulnerabilità è cresciuta, soprattutto in quartieri soggetti a fenomeni di degrado o scarsamente illuminati.
Le associazioni di quartiere segnalano un aumento delle richieste di intervento e di pattugliamenti, mentre crescono iniziative spontanee per monitorare le aree più problematiche. La sensazione diffusa è che la città necessiti di una strategia coordinata per rispondere a una sfida ormai strutturale.

Cosa sta facendo l’amministrazione per invertire la rotta
L’amministrazione capitolina ha annunciato nuovi interventi mirati su illuminazione, videosorveglianza e presidio del territorio, con progetti di potenziamento delle telecamere e rinforzi delle unità operative nei punti più critici. L’obiettivo è aumentare la deterrenza, migliorare la percezione di sicurezza e intervenire più rapidamente in caso di emergenze.
Accanto alle attività delle forze dell’ordine, sono previsti programmi di riqualificazione urbana in zone segnate da degrado e abbandono, basati sull’idea che la qualità degli spazi pubblici influisca direttamente sulla vivibilità e sulla riduzione dei reati.
Il dato della classifica non è solo una fotografia momentanea, ma un campanello d’allarme per una città che ha bisogno di recuperare fiducia e stabilità. Roma rimane una delle capitali più visitate al mondo, ricca di storia e opportunità, ma la sicurezza è un elemento essenziale per garantire un futuro sostenibile ai suoi residenti.
I cittadini chiedono interventi concreti e continui, consapevoli che una città più sicura è anche una città più vivibile. La sfida ora è trasformare questi dati preoccupanti in un punto di partenza per una rinascita che non può più essere rimandata.
