Roma Nord mai così male | A ottobre soppresse quasi 1.000 corse: un treno su quattro saltato; nuovi orari, bus sostitutivi e lavori fino al 2026

Treno

Treno (Pexels) - NotiziaLocale

Il report del Comitato pendolari certifica un mese nero: 994 corse cancellate su 4.700 nel tratto urbano. Da oggi, lunedì 17 novembre, ultime corse anticipate e attivazione dei bus per i lavori sui binari.

La ferrovia Roma Nord entra in una fase di ulteriore sofferenza. Il Comitato pendolari diffonde i numeri di ottobre e il quadro è impietoso: quasi mille corse soppresse in trenta giorni, pari al 23% del programmato sulla tratta urbana Montebello–piazzale Flaminio. Tradotto: un treno su quattro non è mai partito, con banchine affollate, attese imprevedibili e coincidenze saltate. E da lunedì 17 novembre la situazione cambia ancora: per consentire i lavori sui binari l’ultima corsa da Flaminio parte alle 20:06, da Montebello alle 20:05, con bus sostitutivi a copertura del servizio serale nei feriali.

Il mese appena trascorso è stato definito “una catastrofe” dal Comitato. Il 1° ottobre si è aperto con quasi cento soppressioni in una sola giornata, anticipo di un trend negativo proseguito per settimane tra guasti, cantieri e comunicazioni percepite come tardive o insufficienti. Il conteggio annuale delle corse cancellate ha superato quota ottomila e, con il nuovo orario ridotto, i disagi rischiano di amplificarsi nelle fasce serali e per chi lavora su turni.

I numeri del mese nero e le accuse dei pendolari: cosa non ha funzionato

Nel tratto urbano gestito da Astral e Cotral (Montebello–piazzale Flaminio) le corse sopprimibili a ottobre erano 4.700; quelle effettivamente eliminate sono state 994, quasi una su quattro. La fotografia del Comitato pendolari attribuisce il crollo a una miscela di fattori: materiale rotabile spesso indisponibile, cantieri che impattano sull’infrastruttura e scarsa integrazione tra chi programma il servizio e chi deve comunicarne le variazioni in tempo reale. Gli utenti lamentano display “in ritardo” rispetto agli eventi e aggiornamenti app pubblicati quando i treni sono già stati cancellati.

Secondo i pendolari, l’avvio dei lavori avrebbe dovuto essere accompagnato da un piano di emergenza più robusto: corse cadenzate con margini operativi, potenziamento delle navette nei nodi critici, squadre di informatori in stazione nelle ore di punta. “Ci siamo attivati noi per segnalare i disagi e proporre correttivi”, spiegano, sottolineando che la mancata comunicazione tra Astral e Cotral ha inciso sulla percezione di affidabilità del servizio. Il risultato è stato un ottobre “infernale”, con treni pieni all’inverosimile e banchine congestionate, soprattutto a Flaminio, Euclid e Montebello.

Pendolari sul treno
Pendolari sul treno (Pexels) – NotiziaLocale

Lavori, orari e bus sostitutivi: cosa cambia dal 17 e per quanto tempo

Nelle ultime settimane Astral ha accelerato diversi interventi di manutenzione e rinnovo, inclusi i cantieri per il raddoppio dei binari nella tratta extraurbana. Opere considerate necessarie ma dal forte impatto operativo: la finestra lavori è prevista fino a fine aprile 2026. Per questo, dal 17 novembre entrano in vigore nuovi orari serali nei feriali: l’ultima corsa da piazzale Flaminio alle 20:06 e da Montebello alle 20:05. Dopo quell’ora la linea sarà sostituita da bus fino a fine servizio. Nei sabati e festivi non sono previste modifiche, con ultime partenze fissate alle 22:50 da Flaminio e alle 23:01 da Montebello.

I pendolari dovranno mettere in conto anche tempi di viaggio più lunghi: i treni, nelle fasce interessate dai cantieri, potranno accumulare fino a 25 minuti di allungamento sulla percorrenza. Le navette su gomma, specie in ore serali, rischiano a loro volta di scontare traffico e coincidenze irregolari con la rete Atac. Il Comitato chiede un calendario lavori pubblico e “leggibile”, con aggiornamenti settimanali, mappe chiare dei capolinea bus e personale di supporto nelle stazioni chiave per indirizzare i flussi e ridurre gli affollamenti non gestiti.

Dal fronte gestionale, la richiesta è di rafforzare la manutenzione del parco treni per ridurre le soppressioni “per guasto” e di pianificare con anticipo eventuali riduzioni d’orario, così da consentire agli utenti di riorganizzare orari di lavoro e impegni familiari. Suggerita anche l’integrazione “spinta” con abbonamenti e bigliettazione elettronica: in caso di linea interrotta, i passeggeri dovrebbero poter salire senza frizioni sui bus sostitutivi e sulle linee Atac più vicine, con controlli tarati sul contesto straordinario.

Intanto sui binari resta l’immagine di ottobre: un servizio percepito come aleatorio, banchine piene e una fiducia da ricostruire corsa dopo corsa. La ricetta non può che partire da tre ingredienti: informazione tempestiva, bus davvero coordinati e una manutenzione che faccia meno notizia perché funziona.